Caccia agli assegnatori morosi dei beni comunali di Atripalda: per l’anno 2016 mancati introiti per 118.770,70 euro
Pubblicato in data: 4/11/2020 alle ore:08:02 • Categoria: Attualità, Comune •Caccia agli assegnatori morosi dei beni comunali di Atripalda. L’ufficio Patrimonio di Palazzo di città ha emesso il ruolo per la riscossione dei canoni di locazione non corrisposti dagli assegnatari per le 358 unità immobiliari dell’ente. Il debito degli affittuari per l’anno 2016, ha determinato un mancato introito per le casse del comune di 118.770,70 comprensivo di interessi e rivalutazione.
Da qui la scelta di procedere al recupero coattivo degli importi dovuti e non versati dagli assegnatari. L’elenco degli importi non incassati dall’Ufficio Patrimonio del Comune di Atripalda è così suddiviso: immobili a contrada Alvanite per canoni di 71.445,13 euro; canoni di locazione per immobili di via Troncone (ex contrada Spagnola) 658,36 euro; alloggi in via San Giacomo canoni (ex sfrattati) pari a 2.653,06 euro; proventi derivanti dai box del mercatino rionale di contrada Santissimo per altri 9.993,07 euro; locali artigianali in piazza Garibaldi per canoni locazione di 4.360,32 euro; locali commerciali in via San Lorenzo con canoni di locazione per 11.717,26 euro; canoni di locazione per il bar ubicato nel Parco delle Acacie per 7.468,20 euro; canoni locazione del Centro Aprea altri 6.695,64 euro; alloggi popolari in via Fiumitello canoni locazione per 1.521,84 euro ed infine gli introiti da gestione in concessione per gli impianti sportivi (Valleverde, contrada Santissimo e contrada Alvanite) 2.317,80 per euro. Gli importi dovuti saranno inviati alla società di riscossione individuata dalla Giunta Comunale di Atripalda.
«Si tratta di morosità relative a tutti gli immobili di proprietà comunale – dichiara l’assessore al Patrimonio e Tributi, il capogruppo di maggioranza Massimiliano Del Mauro – dalle case di edilizia residenziale pubblica alle strutture che hanno diverse destinazioni, ai box commerciali e artigianali che è di proprietà comunale e che è fittata. E’ una pratica purtroppo che va avanti ogni anno con una percentuale abbastanza alta che non viene pagata. Per cui con gli uffici si procede alla ricognizione e adesso stiamo notificando il 2016, poi procederemo con gli anni successivi. Purtroppo quando la morosità riguarda immobili residenziali pubblici diventa pure difficile procedere. La percentuale che si riesce a riscuotere con il coattivo è piuttosto molto bassa. Diverso è il discorso per i fitti commerciali per i quali in taluni casi abbiamo dato mandato al legale di procedere al recupero del locale per il quale non si paga il fitto». Una morosità che si percuote poi anche sui tributi comunali «i tributi comunali seguono la stessa sorte, perché in genere chi non paga il fitto non paga neanche la Tari. Noi più che affidare il recupero ad Equitalia o a società esterne non possiamo fare – conclude l’assessore -. Con i tributi stiamo più avanti con annualità successive dove abbiamo lavorato e notificheremo il 2017 e 2018 per la Tari».
BUONASERA , PER I COMMERCIANTI CHE NON PAGANO SAREBBE OPPORTUNO IN FASE DI CONTRATTO DI RICHIEDERE UNA POLIZZA fideiussoria !MA SIAMO SERI , è CERCHIAMO DI SISTEMARE QUESTO DISASTRATO COMUNE !