Parte il Piano di Gestione forestale per rilanciare e valorizzare il Parco San Gregorio ad Atripalda: al via il censimento degli alberi
Pubblicato in data: 17/11/2020 alle ore:08:58 • Categoria: Attualità, Comune •Parte il Piano di Gestione forestale per rilanciare e valorizzare il Parco San Gregorio ad Atripalda. Ha preso il via nei giorni scorsi il censimento degli alberi dell’ex pineta Sessa dopo l’approvazione del documento che punta a rilanciare il grande polmone verde che sovrasta la cittadina del Sabato. Una ditta specializzata dovrà procede all’analisi dell’intero parco boschivo. Un parco pubblico noto anche con l’antico toponimo di Pineta Sessa, dal nome della famiglia che ne detenne la proprietà fino ai primi anni ’90, quando l’intera superficie verde fu poi acquisita a patrimonio comunale della città.
«Si sta dando seguito a quanto è previsto nel Piano di gestione forestale per la messa in sicurezza e valorizzazione del parco – illustra il consigliere di maggioranza delegato all’Ambiente, Costantino Pesca –. Si sta procedendo ad un’analisi complessiva del patrimonio arboreo per procedere successivamente all’abbattimento degli alberi pericolanti in seguito alla verifica dell’agronomo».
Palazzo di città ha pubblicato sull’albo pretorio la determina con la quale si procede all’affidamento dell’incarico di progetto dei taglio nella sezione forestale n.1. Il compenso professionale posto alla base della negoziazione per la prestazione professionale è pari a 3.500,00 euro, comprensivo di spese e al netto di Iva e cassa e che la spesa troverà copertura dai proventi della vendita del lotto forestale.
Il Piano di gestione Forestale, approvato con decreto dirigenziale della Regione Campania nel gennaio scorso, è un documento tecnico a validità pluriennale (10 anni) con il quale vengono definiti gli obiettivi che si vogliono perseguire nel medio periodo. E’ stato redatto secondo quanto previsto dal nuovo Regolamento Regionale Forestale.
L’area a verde di parco San Gregorio è costituita prevalentemente da conifere (Pini, cipressi, cedri e altro) in una fase di senescenza. La diretta conseguenza di tale invecchiamento e le instabilità a cui tali esemplari vanno incontro, questo perché essendo specie alloctone tipiche del Nord-Europa mal si adattano alle condizioni pedo-climatiche. Infatti all’interno del Parco si possono osservare numerosi esemplari secchi, numerose specie attaccate da parassiti, senza considerare che le conifere sono piante potenzialmente infiammabili proprio per le loro caratteristiche (produzione di resina). Con il piano si andrà a favorire all’interno del Parco lo sviluppo e la colonizzazione delle specie autoctone (querce, castagni, carpini). Per raggiungere tali obiettivi verrà eseguito un taglio selettivo, ad opera di un agronomo specializzato, a carico delle conifere. Da questo intervento di taglio, inoltre il Comune, potrà attraverso la vendita del materiale legnoso incassare dei soldi reinvestendoli sul Parco per aumentarne la fruibilità dello stesso.
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