Atripalda perde il finanziamento regionale per “Giullarte”, la delegata Gambale: «Impossibile organizzare il Festival con la pandemia in corso. Confidiamo nel prossimo Poc perché il progetto ha valenza»
Pubblicato in data: 14/12/2020 alle ore:09:19 • Categoria: Attualità, Comune •Atripalda non spende i soldi e perde il finanziamento regionale per “Giullarte”. Il Comune del Sabato era riuscito ad incassare a fine luglio del 2019 dalla Regione Campania, attraverso il POC 2014 – 2020 Linea strategica denominata “Rigenerazione urbana, politiche per il turismo e cultura”, un finanziamento per la XX edizione di “Giullarte – Festival Internazionale Artisti”. Dapprima erano stati stanziati 70.000 euro, poi ridotti a 45.500,00 euro. I fondi dovevano essere spesi dagli enti locali entro il 31 dicembre. Ma la cittadina del Sabato, che aveva programmato lo scorso anno l’evento per giugno 2020, con lo scoppio della pandemia, si è vista nell’impossibilità di calendarizzare l’evento che negli anni scorso ha richiamato in città decine di migliaia di persone.
«All’inizio avevamo programmato l’evento per settembre 2019 – racconta la consigliera comunale delegata agli Eventi, Antonella Gambale -. Nell’edizione del 2018 abbiamo avuto un successo enorme. Un evento rivisitato mescolando con le arti metropolitane. Quando abbiamo presentato la richiesta ci siamo classificati benissimo. Giullarte si è tenuto sempre nel mese di giugno e la nostra intenzione come Amministrazione era di riportalo nella sua collocazione naturale e non più a settembre, anche per scongiurare le preoccupazioni legate al meteo. Approvato il progetto abbiamo deciso di posticiparlo a giugno 2020 senza immaginare di trovarci nel pieno di una pandemia che nessuno si sarebbe aspettato mai. E quindi organizzare questo evento a giugno in una situazione disastrosa in cui sono morti migliaia di persone non mi sembrava il caso. Avremmo dovuto ridurre gli eventi rispettando le norme di sicurezza e non penso che il centro storico poteva ospitare la kermesse perché non avrebbe garantito il distanziamento».
A giugno il Poc ha ottenuto una proroga fino al 31 dicembre: «A Giullarte sono molto legata e sono stati fatti tutti gli sforzi possibili per trovare una soluzione – prosegue la Gambale -. L’evento richiede però un lungo lavoro preparatorio non semplice, di almeno due mesi prima per scegliere la direzione artistica e gli artisti che debbono esibirsi. Così abbiamo deciso di chiedere alla Regione di poter cambiare il progetto per poter usufruire del finanziamento di 45mila euro al quale il Comune avrebbe assicurato un cofinanziamento di 7mila euro. Ho cercato in regione di poter modificare il progetto ma mi è stato detto che non era possibile».
Sull’ipotesi di farlo svolgere da remoto: «Il festival deve andare in scena con il pubblico, dal vivo perché un artista di strada dà il meglio di sé con le persone che assistano agli spettacoli e partecipano agli spettacoli. Abbiamo bocciato da subito l’idea di proporre lo spettacolo online, da remoto. Non mi sembrava giusto spendere così 45mila euro. La Regione doveva finanziarci questi soldi al termine dell’evento, dopo la presentazione della rendicontazione con tre acconti di 40%, 50% e il saldo finale del 10%. E buttare 45mila euro per fare Giullarte da remoto non esiste». L’auspicio finale della delegata è che «la Regione riutilizzi questi fondi del Poc per cose più importanti e per far fronte alla pandemia. Ma noi abbiamo fatto tutti gli sforzi possibili per non perdere il finanziamento. Avevo immaginato anche a luci artistiche per le strade principali ma non si poteva modificare il progetto inziale. Adesso viviamo una situazione molto triste e organizzare Giullarte nel centro storico appariva una cosa difficilissima. Non c’è stata negligenza da parte dell’Amministrazione. Ovviamente parteciperemo al prossimo Poc, ed essendoci piazzati bene, il progetto avrà valenza anche nel prossimo anno».
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