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Il centenario del Milite Ignoto nei versi di Gabriele De Masi

Pubblicato in data: 4/11/2021 alle ore:09:53 • Categoria: Attualità, Cultura

Il Milite Ignoto è stato tumulato all’Altare della Patria di Roma il 4 novembre 1921. Sono passati 100 anni e il sito, nel monumento Vittoriano, ha ancora un’importanza simbolica per l’Italia.

Cent’anni fa, il 4 Novembre, anniversario della vittoria della Grande Guerra, partiva da Aquileia, il feretro del soldato sconosciuto, morto sui campi del Carso.                                                                             Guerra di centinaia e centinaia di migliaia di morti, nelle trincee a difesa dal nemico austriaco. Molti lutti, in tante case con mariti, figli, parenti, amici e conoscenti mai più tornati.                                                                                                                                                                        L’Italia portava a Roma, al grande Altare della Patria, il figlio di tutti, senza un nome, ma da questo momento nel cuore e nel ricordo di un’intera Nazione.                                                                                                           Così, con questi semplici versi, ricordiamo il sacrificio doloroso che, oggi, sono il grazie ai tanti figli che hanno permesso la nascita della nuova Italia, intera con Trento e Trieste, la nostra Patria. Italia!

Ignoto militi

… da Aquileia…

brandelli d’eroi senza nome

implorati dalle bocche di tutti,

figli della Patria, immolati

alle mute campane della sorte,

del lutto, per paesi, stazioni, valli,

l’Italia riunita accoglie,

Mater dolorosa, piange

“adesso e nell’ora della morte”,

risurge al nostro ricordo,

Presente, dai ceppi marmorei

agli altari d’ogni contrada,

monumenti in piazza ai soldati

dai cognomi uguali per regione,

soli, mai più tornati, bare di foglie,

sull’amato, odiato Carso, frontiera

ara di sacrificio senza croce,

sassi, magra terra, sangue

a conservare il tesoro sommo, la vita,

eroi senza bara, Redipuglia, Oslavia,

tutti e uno, all’Altare della Patria,

mai più dimenticati, il fante,

il tenente, il carabiniere, l’artigliere,

il sergente, l’alpino, il granatiere,

tutti martiri, “il Piave, o tutti

eroi o tutti accoppati”, allo straccio

di muro spaccato del campo di battaglia,

messaggio di sacrificio e onore

per tanti e tutte le madri,

per noi tutti, Italiani!

…a Roma

 

 

Gabriele De Masi

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