Lavori di ricostruzione scuola media Masi, Abc all’attacco: «vigileremo su ogni euro speso, i nostri figli non sanno ancora dove andare»
Pubblicato in data: 6/8/2022 alle ore:18:09 • Categoria: Politica •«Con il nostro consigliere comunale Nunzia Battista vigileremo su ogni documento e su ogni euro che verrà speso. Non faremo sconti. Sempre nell’interesse dei nostri figli che a distanza di un mese non sanno ancora dove devono seguire l’anno scolastico 2022/23».cIl giorno dopo l’intervista al sindaco Paolo Spagnuolo sul progetto di demolizione del corpo aule della scuola media “Masi” di via Pianodardine per il progetto di riqualificazione da oltre 6milioni di euro non si fanno attendere le reazioni politiche in città.
Spagnuolo ha preannunciato la bocciatura della scelta fatta dall’ex sindaco di installare nello spiazzale della scuola dei moduli prefabbricati durante i lavori di demolizione in cui ospitare le aule. Ha anche annunciato di voler pubblicare un avviso per la ricerca di locali e spazi idonei ad ospitare gli alunni a partire da gennaio 2023,visto che i lavori partiranno solo a fine anno e la prima campanella di settembre suonerà regolarmente.
«Quelli di prima hanno detto che era tutto pronto. Quelli di ora dicono che fanno il bando per cercare i locali – attacca Roberto Renzulli ideatore della lista “Atripalda Bene Comune” -. In realtà i soldi per affittare i moduli non ne tengono. I soldi per pagare il trasloco sono insufficienti. Né quelli di prima, né quelli di adesso hanno la più pallida idea di cosa devono fare». Critica anche la scelta della fascia tricolore di pubblicare un avviso e una manifestazione d’interessi per la ricerca sul territorio di strutture idonee ad ospitare le aule durante i lavori di demolizione e costruzione. «Sanno solo creare condizioni favorevoli per elargire soldi a privati e per pagare il fitto di locali che sono sfitti da anni – attacca Renzulli -. Chissà perché? E sono idonei poi? Oppure sistemare qualche aula sopra l’ex Centro servizi, che abbiamo svenduto ai privati e che ora potrebbero fittare al Comune».
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