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Immobili privati abbandonati e aree da bonificare, lotta al degrado: il sindaco pronto ad intervenire con ordinanze

Pubblicato in data: 12/11/2022 alle ore:17:06 • Categoria: Attualità

«Il nostro obiettivo è di bonificare quelle aree private che versano in uno stato di forte degrado e abbandono, per un maggiore decoro della città. E se non vi adempieranno i privati siamo pronti ad emettere delle ordinanze». Il sindaco Paolo Spagnuolo, che proprio sul decoro del centro urbano sta incentrando l’azione di governo del territorio, è pronto a dare battaglia contro i privati che non intervengono per rimuovere le situazioni di degrado.
«Puntiamo ad eliminare in città quegli edifici che sono un pungo allo stomaco per quanto riguarda il decoro. Da un sopralluogo effettuato per Atripalda, oltre all’ex sede Asl di via Tiratore, ci siamo resi conto che ci sono altre strutture nel degrado. Se i proprietari non daranno segnali di attivazione saremo costretti a fare delle ordinanze perché per il decoro non si possono tenere queste strutture così abbandonate».
Lotta quindi agli edifici fatiscenti o non completati: «chi ha una proprietà privata deve sapere che la proprietà privata è inserita in un contesto urbano – avverte la fascia tricolore  – e bisogna perciò rispettare il contesto urbano e non abbandonare le proprietà altrimenti il potere sindacale è quello di fare ordinanze. E saranno fatte».
Nel mirino del primo cittadino non c’è solo l’ex sede Asl di via Tiratore di proprietà dell’Inail ma anche altri immobili o edifici privati.
Per il grande edificio che si affaccia sul corso del fiume Sabato e che per decenni ha ospitato gli uffici e gli ambulatori del Distretto Sanitario locale dell’Asl Av2 l’amministrazione lavora ad ottenere un comodato gratuito della struttura o ad acquisirlo a patrimonio comunale ad un prezzo simbolico «perché spetterà poi all’acquirente, eventualmente al Comune, accollarsi tutte le spese di ripristino perché è in condizioni pietose».
Il complesso è costituito da ben cinque palazzine, distinte tra loro ma unite, per una superficie complessiva di 27mila metri quadrati.
Una volta dismesso è finito più volte nel mirino dei vandali. Oggi è chiuso e abbandonato da decenni. Dopo il trasferimento dei laboratori dell’Azienda Sanitaria Locale di Avellino negli uffici di via Manfredi e dell’Arpac presso la sede di Avellino in via Circumvallazione, il complesso è rimasto chiuso al pubblico. Porte e cancelli sbarrati con lucchetti. Da allora la situazione di degrado e di abbandono è aumentata con il passare degli anni. Fu anche proposto di utilizzare l’edificio come sede provvisoria del Tribunale di Avellino per consentire all’immobile di piazza D’Armi la realizzazione degli interventi necessari di messa in sicurezza. Ipotesi poi tramontata. Si parlò anche come sede distaccata di alcuni corsi universitari, ma ad oggi la struttura è rimasta nel dimenticatoio.

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