sabato 04 gennaio 2025
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Municipalizzata di Atripalda: via libera dal Consiglio comunale all’assunzione di 26 dipendenti a tempo indeterminato

Pubblicato in data: 2/1/2025 alle ore:15:09 • Categoria: Politica

Via libera nell’ultimo Consiglio comunale al programma di esecuzione dei servizi della società in house Azienda Comunale Multiservizi “Acm” che prevede l’assunzione di 26 dipendenti a tempo indeterminato dal primo gennaio e l’approvazione della relazione programmatica e previsionale per il triennio 2025/2027. Un punto che fa registrare un duro scontro politico tra maggioranza e opposizioni che invece chiedono la messa in liquidazione della municipalizzata.
A relazione sulla società, alla quale è stata affidata anche la gestione dello stadio comunale “Valleverde-Aquino”, è il vicesindaco con delega al Bilancio Domenico Landi che tiene subito a precisare: «la documentazione invita dall’Acm ha avuto il parere tecnico favorevole richiesto dal Comitato di controllo analogo con verbale del 26 novembre scorso e dall’organo di revisore». La municipalizzata grava sulle casse comunali «per soli 150mila euro dati dalla differenza tra i 650mila euro di costi annui e gli introiti di 504mila euro. Un costo che l‘ente può permettersi per avere una gamma di servizi che la città sta apprezzando – afferma Landi -. La municipalizzata non è il male ma è un’opportunità con la quale l’Ente sta cercando di dare risposte alla città».
Snocciola dei dati: «il piano economico finanziario proposto per il triennio prevede un budget di 536mila euro a cui vanno sottratti 15mila euro per nuovi investimenti strumentali» Ribadisce infine che non c’è nessun parere negativo del comitato di controllo analogo «i 26 dipendenti sono quasi tutti assunti in part-time e il tempo indeterminato non è una garanzia al pensionamento».

Una lettura che non convince il capogruppo di “Abc” Roberto Renzulli e quello di “Atripalda Futura” Giuseppe Spagnuolo, che chiedono uno stop alle assunzioni e la liquidazione della municipalizzata.
«Faccio una premessa – spiega Roberto Renzulli – questa società non ci serve. L’impressione è che questa Acm sia sempre più una società privata per come viene gestita e programmata. La società ci costa più di seicentomila euro all’anno». Contesta l’affidamento anche dello stadio comunale «per consentire nuove assunzioni a partire dal custode. Anche dall’esperienza dei comuni vicini queste società hanno inciso sul bilancio dell’Ente, come Avellino dove è gestita dal nostro sindaco o quella di Mercogliano dove il presidente è il nostro vicesindaco. Entrambi hanno sovradimensionato le strutture lavorative di questa società che sarà la tomba della prossima amministrazione per il bilancio». Contesta gli affidamenti alla società in house «non si può svuotare il comune delle competenze per affidarle tutte alla municipalizzata che non tiene conto del parere negativo espresso dalla Corte dei Conti. La municipalizzata è una creatura del vicesindaco nella quale ci crede. Ma ai dipendenti bisogna dire che è un lavoro temporaneo».

Anche l’ex sindaco Giuseppe Spagnuolo ribadisce la propria contrarietà alla municipalizzata «la cosa importante di questa delibera è che per la prima volta l’Acm può assumere a tempo indeterminato 26 persone» che saranno assunte dall’amministratore unico Gianfranco Orsino dalle tre graduatorie stilate nei mesi scorsi dopo una selezione «avvenuta senza parere preventivo del comitato di controllo analogo – incalza Giuseppe Spagnuolo insieme ai consiglieri Nancy Palladino e Palladino -. La pubblica amministrazione prevede delle procedute di controllo che sono state saltate. Inoltre le procedure di selezioni devono rispettare i criteri di trasparenza, pubblicità e oggettività nella verifica dei requisiti secondo i principi del pubblico impiego». Evidenzia infine l’incongruenza «ventisei assunzioni, che sono più della metà dei dipendenti del Comune, rappresentano un carico finanziario per la municipalizzata per i prossimi anni che ricadrà indirettamente sul comune. La municipalizzata ha però un contratto di servizio con il comune che scade nel 2026. Si cristallizzano così delle spese per il futuro per una società nata da un parere negativo della Corte dei conti». Poi in chiusura il via libera con 9 voti a favore e e 4 contro.

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