Palazzo Caracciolo, ripuliti i giardini dell’antica dimora per consentire visite guidate e concerti all’aperto. Foto
Pubblicato in data: 2/8/2021 alle ore:09:04 • Categoria: Attualità, Comune •Ripuliti i giardini di Palazzo Caracciolo per consentire visite guidate e concerti all’aperto. Ad annunciarlo su Facebook è la delegata al Verde Pubblico Anna De Venezia: «Giardino Caracciolo, i lavori di pulizia sono quasi terminati. Dopo l’apertura del 2019, a causa della pandemia, siamo stati costretti ad interrompere ciò che era in progettazione per il nostro giardino storico, ma oggi vogliamo ritornare “sui passi dei Caracciolo”. Il grande Cedro, la Fontana del Pipistrello, il Fauno, potranno di nuovo essere ammirati durante le visite guidate curate come sempre dall’Associazione Pro Loco. Ritorniamo a far rivivere il Giardino e, sempre osservando le norme anti-Covid , ci ritroveremo insieme qualche sera di fine estate con un piccolo evento musicale».
Riportati all’antico splendore i giardini con viali a croce di Palazzo Caracciolo per renderli nuovamente visitabili. Un intervento che si sta realizzando grazie al Comune. E così una squadra di operai ha ripulito il parco alberato con giardino all’italiana e viali a croce ubicato alle spalle del Palazzo dichiarato monumento nazionale nel 1912.
Una manutenzione straordinaria dell’incantevole giardino all’italiana annesso all’edificio, che versava in condizioni di degrado e di abbandono, infestato da rovi, ortiche ed erbacce.
Così sarà riaperto al pubblico il giardino in modo da poter far ammirare le meravigliose opere scultoree del ‘600 del Fauno e della fontana che si presume siano realizzate dall’architetto e scultore Cosimo Fanzago.
Il Comune sta puntando ad intercettare un finanziamento europeo per il recupero architettonico funzionale di palazzo Caracciolo in modo da restituire alla Città il palazzo del tardo rinascimento, realizzato a meta del XVI secolo con una destinazione culturale. Residenza del principe Caracciolo con il terremoto del 23 novembre 1980 subì gravi danni alle strutture portanti e alla facciata e la forte nevicata nel 2012 contribuì a danneggiare l’intero complesso. Poi la messa in sicurezza ma per la sua ristrutturazione e riqualificazione occorre un cospicuo finanziamento.
L’edificio dispone di giardini retrostanti ornati da piante rare, alcune anche del ‘600, e da due cedri che risultano annoverati nell’elenco degl’alberi monumentali d’Italia.
La proprietà dell’immobile, è quasi in toto del Comune a seguito di donazione avvenuta anni fa da parte dei numerosi eredi: manca ancora la quota del 4,5% della proprietà.
La sfida che ora attende l’Amministrazione, dopo la messa in sicurezza, è quella di riuscire a intercettare canali di finanziamento europei per ridare nuova vita all’edificio da troppo tempo abbandonato e fatiscente, destinandole alle opere di restauro e di consolidamento strutturale dell’immobile.
L’antico dimora ducale si erge alle spalle della casa comunale, lungo la strada provinciale per Serino. Fu edificato nella seconda metà del secolo XVI dalla nobile famiglia dei Caracciolo, Principi di Avellino e Duchi di Atripalda. Un vasto parco con piante rare, fontane e giochi d’acqua si sviluppava sul retro del palazzo, con la settecentesca disposizione dei viali a croce greca. Qui arricchivano il tutto una grande fontana centrale barocca, una statua marmorea cinquecentesca e reperti archeologici dell’Antica Abellinum. Fu saccheggiato nel 1799 ed alienato a privati dopo l’abolizione della feudalità (1806), così dopo due secoli di splendore iniziò un lunghissimo periodo di decadenza, abbandono e rovina. Neanche la dichiarazione di monumento nazionale, avvenuta con decreto del 30 aprile del 1912, ha contribuito a ridargli il fasto di una volta.
Lascia un commento