Parco San Gregorio, l’onorevole Alberta De Simone chiarisce: «La petizione è a tutela della pineta, non contro qualcuno»
Pubblicato in data: 1/3/2022 alle ore:18:12 • Categoria: Attualità, Politica •«La petizione non è contro qualcuno ma a favore della città. La mia non è una posizione partitica. Vorrei perciò che questa cosa fosse vissuta con oggettività». A chiarirlo è l’onorevole Alberta De Simone il giorno dopo la presentazione dell’esposto alle autorità competenti, accompagnato da oltre 200 firme.
L’ex presidente della Provincia, che da sindaco acquisì a patrimonio pubblico parco San Gregorio-pineta Sessa, inaugurandolo con l’allora Presidente della Camera Giorgio Napolitano, tiene a chiarire la propria posizione.
Con amarezza ammette di «non aver condiviso molte cose dell’attuale Amministrazione del comune di Atripalda che io ho contribuito cinque anni fa alla vittoria elettorale. Anche se non li ho potuti sostenere con il mio voto perché sono residente a Manocalzati». Racconta poi «Vivendo soprattutto ad Atripalda, dove ho cresciuto i miei figli e i miei nipoti, avevo deciso di fronte ad episodi che mi avevano amareggiato di non occuparmene perché sono fuori dalla politica. Però quando ho visto lo scempio che stava accadendo nel parco di San Gregorio non ce l’ho fatta a restare ferma». Da qui la racconta di firme sottoscritta anche dal dottore Franco Mazza di “Salviamo la valle del Sabato” e dalla figlia del compianto consigliere comunale Biagio Venezia confluita in un esposto presentato ai Carabinieri «le persone che si sono aggiunte alla battaglia per la difesa della pineta per me sono tutte benvenute. Questo perché quando c’è un obiettivo importante per la città che si ama, chi lo condivide è ovviamente benvenuto». Tiene a spazzare ogni dubbio rivendicando con forza il proprio Dna “di sinistra” «non sono interessata alle prossime elezioni amministrative e quindi non farò parte di cordate elettorali. Sono fuori dalla politica e lì voglio restare pur avendo la grande sensibilità che si chiama di sinistra» e ribadisce «che non ho contribuito a presentare l’esposto ai Carabinieri contro qualcuno ma per qualcosa. Dopo aver sollecitato ufficiosamente più di un ente di controllo ho dovuto però assistere che i controlli andavano molto a rilento. Perciò siamo stati costretti a fare l’esposto che non deve essere letto contro personale o personaggi che in questo momento fanno altro, ma per qualcosa. Per salvaguardare la bellezza, l’ambiente e la storia di una città che noi amiamo e che si chiama Atripalda e che è stata fin troppo straziata negli anni come ho detto anche durante l’intervento alla conferenza stampa del sindaco. Un esposto per preservare una zona della città che parla al cuore di tantissimi atripaldesi». L’ex sindaco denuncia infine «ho letto le carte e ho visto a mio parere, più di una illegalità non solo rispetto a quanto prescrive la legge nazionale ma anche quella regionale. La gara a mio avviso è molto scandalosa, andava fatta al ribasso, non al rialzo. Non c’è un piano tagli e dovevano essere abbattuti solo quelli contrassegnati».
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