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“Atripalda città accogliente”: il sindaco Spagnuolo firma l’accordo con il primo cittadino di Avellino

Pubblicato in data: 11/11/2022 alle ore:14:42 • Categoria: Attualità

«Atripalda città accogliente» siglato il patto tra il comune del Sabato e la città capoluogo. Presso il Comune di Avellino, il sindaco della città capoluogo Gianluca Festa e il primo cittadino del comune di Atripalda Paolo Spagnuolo, hanno siglato il patto e il regolamento di accoglienza nell’ambito del sistema Sai.
L’iniziativa, promossa dagli assessori alle Politiche Sociali dei rispettivi comuni dell’Area Vasta Marianna Mazza e Fabiola Scioscia, ha previsto l’accoglienza di una famiglia ucraina in un alloggio nel comune atripaldese. Da un mese cittadina del Sabato ospita già una famiglia afghana. «L’Amministrazione Comunale, in collaborazione con tutte le istituzioni coinvolte – scrive il sindaco Paolo Spagnuolo – ha già attivato un programma di integrazione che prevede, tra l’altro, l’inserimento dei minori nelle scuole di Atripalda di ogni ordine e grado».
Un programma di integrazione che sa seguendo da vicino l’assessore Fabiola Sciosca: «Da un mese è già ospitata in città una famiglia afghana composta da sei persone. I bambini si sono perfettamente integrati e svolgono anche attività sportiva – illustra l’assessore Scioscia -. La famiglia ucraina è composta da mamma con nonna e due bambini. Abbiamo già richiesto l’iscrizione per la scuola e anche i bambini effettueranno sport».
A firmare la prima accoglienza con il comune capoluogo è stata il vicesindaco Domenico Landi. Il Sistema accoglienza e integrazione, ex Sprar, vede Atripalda che ha aderito con Avellino all’interno dell’Area Vasta all progetto di Sai Ampliamento Petruro Irpino per un totale di 24 posti per nuclei familiari tra afghani e ucraini. Attualmente su Avellino c’è una famiglia di 7 persone afghane e ad Atripalda una famiglia di 7 afghani e la nuova famiglia composta da 4 provenienti dall’Ucraina. Enti gestori sono “Sale della Terra” come capofila e “Intra” e “Percorsi”. Obiettivo del Sai è integrazione delle famiglie nella comunità che li accoglie ma soprattutto il lavoro di autonomia sui beneficiari che vengono accolti. L’accoglienza dura dai 6 mesi ad un anno durante il quale il beneficiario ha un percorso seguito da un’equipe multidisciplinare composta da psicologa/assistente sociale/educatore/operatore all’accoglienza/operatore all’integrazione e mediatore.
Un sistema per l’integrazione e l’accoglienza in città che vede attiva da tempo in città anche la Diocesi di Avellino, che attraverso la Caritas, ha accolto in una parte del convento “San Giovanni Battista” di rampa San Pasquale, immigrati con problemi di salute mentale. Un progetto della Caritas, affidato nel 2017 dai frati francescani alla cooperativa “Percorsi” con il consenso del Comune, per il quale è stato destinato una parte del convento per realizzarvi una casa alloggio per disabilità psichiche.

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