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Pd, l’ex sindaco non rinnova la tessera e attacca la classe dirigente del partito

Pubblicato in data: 22/2/2023 alle ore:16:31 • Categoria: Partito Democratico, Politica

« E’ un partito che non fa quello che dovrebbe fare ma a tutti i livelli si impegna solo su questioni, caratterizzazioni e posizionamenti personali. E a me questo non ha mai interessato».
Si consuma così lo strappo tra il Pd e l’ex sindaco di Atripalda Giuseppe Spagnuolo, che faceva parte della direzione provinciale del partito di via Tagliamento. Vicino alle posizioni del consigliere regionale Maurizio Petracca, l’ex fascia tricolore ha deciso di non partecipare al tesseramento dei democrat e di non prendere parte al voto nelle riunioni di circolo.
Nel Pd invece per la maggioranza hanno rinnovato la tessera il sindaco Paolo Spagnuolo, il vicesindaco Domenico Landi, il capogruppo di maggioranza Andrea Montuori e l’assessore Fabiola Scioscia. Riconferma anche per gli ex assessori Nancy Palladino e Mirko Musto, oggi consiglieri di minoranza.
Alla base della scelta dell’ex primo cittadino ci sono motivazioni che suonano come un duro j’accuse alla classe dirigente pd «in questo momento non vedo nessuna utilità ad essere iscritto al Pd. In un anno e mezzo che sono stato scritto, non si è mai discusso, a nessun livello, di problematiche, servizi e questioni territoriali di cui un partito dovrebbe occuparsi. Come le strategie territoriali». L’attuale capogruppo d’opposizione in Consiglio comunale non nasconde la propria amarezza «in un partito che a tutti i livelli pensa ai posizionamenti personali, non penso che potrei essere utile e non penso che sia utile così al territorio».
Ripercorre le tappe dalla sua iscrizione «quando mi scrissi c’era la speranza. Era il momento in cui bisognava costruire la nuova proposta amministrativa per Atripalda, visto che mancavano sei o sette mesi alle amministrative. E in quel momento pensavo e speravo che fosse più utile caratterizzarsi politicamente a favore di un’eventuale amministrazione, con riferimenti e collegamenti diretti. E questa è stata la ragione principale. Poi sono stato indicato nella direzione provinciale del partito e mi ha fatto piacere». Lancia strali però anche ai livelli provinciali di via Tagliamento «una direzione provinciale che non è stata mai convocata se non per discutere di candidature e posizionamenti. E questo lo abbiamo visto in tutte le sedi ogni volta che il partito è stato chiamato, anche nella nostra tornata amministrativa. Mai una discussione e un confronto sulle questioni. E quindi oggettivamente non ritenevo utile ritornare a fare questo».

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