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Scontro politico in Consiglio sul futuro dell’ex scuola Mazzetti di Atripalda

Pubblicato in data: 21/7/2023 alle ore:15:41 • Categoria: Politica

Scontro politico sul futuro dell’edificio che ospitava la scuola dell’Infanzia “Mazzetti”.
Ad accendere la miccia la mancata presentazione a finanziamento del progetto di riqualificazione dell’ex scuola di via Manfredi chiusa da anni. Un progetto di demolizione e ricostruzione dell’intero corpo aule e della palestra dell’ex scuola elementare di via Manfredi per un importo complessivo di 4.985.390,54, euro.
«C’era la possibilità di un aggiornamento alla regione Campania per l’edifico della scuola Mazzetti ma non è stata presentata alcuna pratica – ha denunciato l’x sindaco Giuseppe Spagnuolo -. Ciò significa che faremo dei passi indietro nella possibilità di ottenere il finanziamento. Il progetto che ha seguito e redatto la mai amministrazione rientra tra gli ammissibili e non finanziati. Il termine per presentare l’istanza scadeva lo scorso 7 luglio. Per cui avremo poche chance di ottenere il finanziamento vito che l’amministrazione non ha posto in essere nessuna attività. Io ho ricevuto un avviso di garanzia e sono stato scagionato con i tecnici dell’Utc e ricordo bene come i genitori che presentarono l’esposto fossero sostenuti dalla maggioranza».
Nonostante il tentativo del delegato ai lavori pubblici Francesco Mazzariello che chiarisce che «sulla misura non ci sono finanziamenti» a chiarire la posizione della maggioranza sono il sindaco e l’assessore all’Istruzione.

«Sono state fatte delle riunioni con gli uffici che hanno ritenuto che non fosse necessario rispondere a questa manifestazione perché ci sarà un vero e proprio bando ad ottobre e lì sarà candidato il progetto della Mazzetti – spiega il sindaco Paolo Spagnuolo -. Non avendo condiviso il progetto, quando eravamo all’opposizione, oggi stiamo approfittando di rivedere la proposta progettuale in modo che sia più adeguata alle esigenze nuove di edilizia scolastica».

Dichiarazione che crea forti dubbi nell’opposizione come ribadito dai consiglieri Mirko Musto, Anna Nazzaro e Nancy Palladino: «Tutto questo interesse per la scuola Mazzetti non c’è. Certo per carità uno può cambiare idea. Ricordo che noi di fretta e furia chiudemmo la scuola a seguito di un movimento di mamme con qualche sponsor. Ma è un patrimonio che dovrebbe interessare anche la maggioranza perché è inserito nel programma elettorale. Se la regione dava tale possibilità di ripresentare il progetto entro il 7 luglio doveva essere fatto».

A spiegare la posizione dell’Amministrazione è l’assessore all’Istruzione Lello Labate «Per quanto riguarda il progetto non ci convinceva in nessuna delle parti per come è stato strutturato e come è stato concepito e per tutti i problemi che ci poteva dare visto che c’era anche il diniego della Soprintendenza visto la vicinanza al parco Abellinum. Noi intendiamo di fare un polo scolastico con la media Masi a Pianodardine. Poi se uscirà un bando lo valuteremo».

Una scelta bocciata dalla minoranza: «Scavando esce fuori che la Mazzetti non la vogliono fare più. E rischiamo così di perde i quasi cinque milioni che ci sono sul progetto ammissibile ma non finanziato, ma la regione i soldi non li eroga se non vengono chiesti. Ma è evidente che il finanziamento non lo vogliono e da lì la voglionoe. Cosa ha fatto dal 2017 se hanno armato i genitori per chiudere la Mazzetti: Cosa hanno contro quella scuola? La città lo deve sapere».
Ma per la fascia tricolore è «Un progetto non condiviso con noi ma che vogliamo adeguare alle esigenze della città. Il problema delle scuole è in continua evoluzione visto il tasso di natività ridotto al minimo. Non ci può essere un’avversione alla scuola. Oggi la Mazzetti, a cui stiamo prestando la massima attenzione, è ubicata in via Pianodardine. A settembre ci sarà la pensilina nuova e altri interventi. Quindi necessità di adeguare il progetto, massima attenzione alla Mazzetti ma oggi non c’era un bando ma di ricandidarlo ad ottobre al bando vero e proprio sulle scuole. Non abbiamo buttato all’aria il progetto ma vogliamo rivederlo candidandolo al bando Pnrr. Ma vogliamo immaginare anche alternative qualora quell’edificio come scuola non dovesse risultare necessario. Penso che non c’è nessuna lesa maestà o che stiamo ammazzando la cultura. Ma non vogliamo creare delle cattedrali nel deserto. Né abbiamo detto al progettista che il progetto non sarà mai candidato».
Per il delegato alla Cultura e ad Abellinum Lello Barbarisi:« l’amministrazione opera nell’interesse della città e mi riconosco nella posizione della maggioranza. Se io fossi un cittadino penserei che un’altra scuola in questo momento non serve alla città, ma essendo un lavoro già fatto sarebbe un peccato perdere una possibilità edilizia che potrebbe andare incontro anche a esigenze non solo di tipo scolastico. Se dipendesse da me liberare l’area a vantaggio del parco e tirerei fuori le mura di Abellinum».

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