Gemellaggio, l’Irpinia chiama e Gallarate risponde
Pubblicato in data: 18/2/2010 alle ore:13:22 • Categoria: Attualità •Un gemellaggio con la città di Gallarate in nome delle origini storiche comuni. L’idea del primo cittadino atripaldese Aldo Laurenzano ha certamente incuriosito il collega Nicola Mucci, sindaco della cittadina in provincia di Varese di oltre 50mila abitanti, che, però, si riserva di riflettere sulla proposta. “Già in passato Gallarate avviò, – come si legge nell’articolo di Andrea Aliverti pubblicato sul quotidiano La Provincia di Varese e riportato di seguito integralmente – un gemellaggio con una città francese e probabilmente, sotto la spinta del fermento culturale suscitato negli ultimi anni dai teatri e dal nuovo museo d’arte, potrebbe ambire ad affratellarsi con città più note”. In ogni caso la proposta, basata su studi effettuati da alcuni storici che dimostrano uno stretto legame tra le due città, sarà approfondita e valutata al fine di riscoprire e valorizzare le radici, gli usi e i costumi che hanno caratterizzato la storia di entrambe le città.
Di seguito l’articolo di Andrea Aliverti pubblicato sul quotidiano La Provincia di Varese da cui è tratta la vignetta a lato (in basso la pagina integrale).
Due Galli e tre fettucce, l’Irpinia chiama Gallarate: «Caro Sindaco, gemelliamoci». La richiesta è pervenuta nei giorni scorsi in una missiva inviata a Nicola Mucci da Aldo Laurenzano, primo cittadino di Atripalda, ridente località di undicimila abitanti a una manciata di chilometri da Avellino. Ma che c’azzecca Gallarate con la cittadina irpina il cui stemma è un braccio che impugna il bastone della giustizia ornato da tre fettucce pendenti? Un episodio risalente al ‘500, come riporta nella sua lettera il sindaco Laurenzano. Per la precisione nel 1564, quando il principe Domizio Caracciolo, feudatario di Gallarate, stipulò un accordo di permuta con il patrizio genovese Giacomo Pallavicino Basadonne, feudatario di Atripalda. Un vero e proprio scambio di territori sul modello di quanto si fa oggi con i calciatori: la città dei Due Galli passò di mano in cambio di Atripalda e 33mila ducati. Tutto regolarmente rogitato dal notaio Bernardino Brusatori di Fermo, come recitano le cronache del tempo.
Da questi nobili riscontri arriva la richiesta del sindaco irpino di «discutere e valutare la possibilità di un gemellaggio tra i nostri due Comuni, all’insegna della riscoperta e della salvaguardia di radici, usi e costumi che hanno caratterizzato le nostre origini storiche». Il gallaratese Nicola Mucci ha esaminato la pratica venerdì scorso: «Il collega diAtripalda mi ha chiesto di poter visionare la documentazione in nostro possesso per approfondire i rapporti tra le due città sotto il profilo storico. Ho dato mandato di fargli avere il materiale». Fiorirà il gemellaggio? «Probabilmente ci incontreremo per conoscerci e parlarne ma è prematuro dire se andrà in porto» non si sbilancia il primo cittadino dei Due Galli. Il richiamo del legame con la comunità avellinese produrrebbe un curioso ed originale gemellaggio, anche se già altri Comuni della zona hanno avviato simili iniziative con cittadine del Sud Italia, basti pensare a Cardano o Fagnano Olona, in quei casi però stimolate dalle colonie di immigrati impiantate nella nostra zona. Di certo Gallarate avviò in passato un gemellaggio con una città francese, ormai dimenticato, e probabilmente, sotto la spinta del fermento culturale suscitato negli ultimi anni dai teatri e dal nuovo museo d’arte, potrebbe ambire ad affratellarsi con città più note.
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