“Comunicare Braille”, in campo il Consorzio dei Servizi Sociali A/6 di Atripalda
Pubblicato in data: 8/3/2010 alle ore:12:47 • Categoria: Sociale •“Comunicare Braille”. E’questo il titolo della giornata di lavoro organizzata dal Consorzio dei Servizi Sociali A/6 di Atripalda per far conoscere e sensibilizzare la popolazione sui problemi relativi alla cecità.
L’appuntamento è per Mercoledì, 10 marzo 2010, alle ore 9.30 presso l’Istituto Comprensivo ” G. Tentindo” di Chiusano di San Domenico.
Nei comuni che ricadono sull’ambito territoriale A6 da un censimento effettuato in collaborazione con l’Unione Italiana Ciechi- Sez. di Avellino, risiedono circa 112 persone con patologie legate alla vista di cui il 50 % ultrasessancinquenne.
Dopo i saluti iniziali affidati alle autorità, il programma della mattinata prevede una serie di interventi di esperti che si soffermeranno in maniera dettagliata sulla tematica e favoriranno dimostrazioni pratiche di utilizzo di softwar e strumentazione specifiche che gli alunni non vedenti possono utilizzare nel processo di apprendimento. Saranno presenti:
• Preside Prof. Pietro Piscitelli, presidente Regionale U.I.C.I. Campania.
Biblioteca Italiana per i Ciechi “Regina Margherita” di Monza
• dott. Vincenzo Massa
Presidente Provinciale U.I.C.I. sezione di Salerno, coordinatore Comitato Centro Regionale Trascrizione Braille Salerno.
• avv. Stefano Sportelli
Presidente Istituto ” Domenico Martuscelli” di Napoli
• dott.ssa Anna Patrizia Farina
Responsabile Centro di Consulenza Tiflodidattica di Caserta
I saluti finali saranno affidati al Presidente del Consorzio A6- Salvatore Carratù.
“Considerata la presenza nelle nostre realtà territoriali di diversi cittadini con patologie legate alla vista – dichiara Carmine De Blasio , direttore del Consorzio A6 – l’obbiettivo del Consorzio oltre a garantire a queste persone tutti i servizi già in essere per l’area della disabilità e in più una consulenza tiflodidattica da assicurare alle scuole. Infatti – continua De Blasio – non è casuale la scelta del luogo dell’iniziativa. La scuola rappresenta uno dei primi luoghi che si interfaccia con questo specifico handicap ma è anche il luogo in cui si insegna alle nuove generazioni la cultura del rispetto e della solidarietà“.
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