Regione, tra 10 giorni la proclamazione degli eletti. Al centrodestra 38 seggi
Pubblicato in data: 21/4/2010 alle ore:14:30 • Categoria: Politica •Mentre la proclamazione e il passaggio di consegne del nuovo presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro (nella foto in visita al Circolo di via Fiume), è avvenuta dopo più di tre settimane dal voto, bisognerà attendere ancora un’altra decina di giorni per la proclamazione dei consiglieri eletti. Stessi tempi per la composizione delle giunta. La Corte d’Appello sta ancora effettuando verifiche dopo alcuni ricorsi su voti sul filo del rasoio. In base a quanto stabilito dall’ufficio centrale regionale presso la Corte d’Appello, presieduta da Antonio Buonajuto, al centrodestra spettano 38 seggi contro i 22 del centrosinistra. Si tratta ora di stabilire quante poltrone andranno a ogni partito e in quali circoscrizioni. La proclamazione degli eletti dovrebbe avvenire tra il 27 e il 28 aprile.
Quindi, dopo le verifiche degli eletti, e solo dopo l’insediamento del consiglio regionale, come da statuto, Caldoro potrà rendere noto la sua squadra; quindi realisticamente il nuovo governo regionale si avrà dopo la prima metà di maggio.
“Sono quasi pronto con la mia giunta – dice Caldoro parlando con i cronisti al termine della proclamazione – ma debbo rispettare i tempi statutari. C’e’ un’ampia rosa di competenze e abbiamo la possibilità di decidere al meglio“.
Il neo governatore dovrà affrontare un’eredità pesante lasciata da Bassolino ed un bilancio che ha sforato il Patto di stabilità.
“Ho ricevuto in eredità un disastro contabile, una default di circa 2 miliardi e 100mila euro tra deficit della sanità, sforamento del patto di stabilità – rimarca Caldoro – Occorrerà una manovra di rientro di circa un terzo dell’intero bilancio della Regione Campania. Faccio osservare che la manovra correttiva del governo nazionale, concordata con l’Ue dovrebbe aggirarsi sugli 8 miliardi di euro. Qui siamo ad un quarto della manovra correttiva. Nessun’altra Regione ha dati economici cosi’ negativi – ha ribadito il neopresidente della Campania – neanche Puglia e Calabria, pure amministrate dal centrosinistra. La situazione contabile ereditata dalla giunta Bassolino è punitiva per i suoi successori. Non potrò fare assegnazioni di fondi, nuovi contratti, cambi di dirigenti e sarò obbligato ad una manovra di rientro di 2,2-2,3 miliardi di euro“.
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