Regione, la composizione della giunta Caldoro si abbatte sulla Provincia
Pubblicato in data: 15/5/2010 alle ore:20:46 • Categoria: Politica •Le difficoltà incontrate dal neogovernatore della Regione Campania, Stefano Caldoro nel comporre l’esecutivo regionale si stanno ripercuotendo sull’Amministrazione provinciale di Avellino (foto).
Il primo a dare fuoco alle armi è il presidente, senatore Cosimo Sibilia, che dichiara di essere pronto a dimittersi nel caso in cui nessun esponente del Pdl provinciale venga nominato da Caldoro assessore regionale.
A seguire nel tardo pomeriggio la decisione dell’intero gruppo consiliare Pdl della Provincia di Avellino (Di Cecilia, De Conciliis, Ruggiero, Stiscia, Giaquinto, Gelormini, Tirone) che per protesta lasciano il partito in polemica con le scelte per la composizione della Giunta di Palazzo Santa Lucia.
“Il Pdl irpino – si legge in una nota – ha contribuito al successo elettorale nelle scorse elezioni regionali, confermandosi primo partito in provincia; che il partito risulta forza trainante e maggioritaria all’Ente Provincia di Avellino, che vede per la prima volta al governo la coalizione di centrodestra guidata dal Sen. Sibilia, figura autorevole e punto di riferimento; che è essenziale ed irrinunciabile per il Pdl irpino essere rappresentato in Giunta Regionale soprattutto per consolidare, all’insegna del buon governo, l’esperienza di centrodestra alla Provincia di Avellino e in tanti comuni irpini”. Ciò constatato, i sottoscritti Consiglieri Provinciali del Pdl chiedono: che sia sancito il principio dell’incompatibilità tra le cariche di assessore e consigliere regionale; che il rappresentante del PDL irpino nella Giunta Regionale della Campania sia concordato con il Sen. Sibilia, unico referente. I sottoscritti consiglieri, fermi nel loro proposito presentano le proprie dimissioni dal Partito nelle mani del Presidente della Provincia invitandolo a rappresentare ai vertici in indirizzo la determinata posizione politica espressa con questo documento e ad assumere decisioni drastiche e clamorose in caso di diniego delle legittime richieste avanzate“.
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