Ricostruzione Torre degli Orologi, Andrea De Vinco incontra Giuseppe De Mita
Pubblicato in data: 8/6/2010 alle ore:13:00 • Categoria: Attualità •Ricostruzione della Torre degli Orologi (foto), l’ex sindaco Andrea De Vinco ha incontrato il vice governatore regionale Giuseppe De Mita per strappare l’impegno a finanziare il progetto.
L’incontro è avvenuto giorni fa presso la sede provinciale dell’Udc. Ad accompagnare De Vinco, i consiglieri comunali dello scudocrociato Paolo Spagnuolo e Tonino Acerra. Giuseppe De Mita oltre ad essere vicegovernatore della Campania, ha anche la delega al Turismo e ai Beni Culturali.
“De Mita si è mostrato molto disponibile – racconta l’ex sindaco Andrea De Vinco (foto) – Sono fiducioso che questa sia la volta buona dopo tante promesse non mantenute. Giuseppe De Mita infatti ha la delega ai Beni Culturali e questo lo mette nelle condizioni di poter decidere senza dover sollecitare altri assessori. Tra l’altro l’importo per realizzare la ricostruzione si aggira su i 300mila euro. Confido perciò in lui a nome di tuti gli atripaldesi. Speriamo che al più presto possiamo inaugurare l’opera”.
A redigere il progetto, donato al comune anni fa, è stato l’architetto Raffaele Troncone. La Torre degli Orologi, posta un tempo sulla sommità del campanile della chiesa madre di S.Ippolisto Martire, è andata distrutta con il sisma dell’1980.
Alla base del progetto, curato a titolo gratuito dall’ architetto atripaldese, ci fu l’iniziativa proprio di un comitato promotore presieduto dall’avvocato Andrea De Vinco che nel 2001 in breve tempo raccolse oltre un migliaio di firme tra i cittadini atripaldesi favorevoli alla ricostruzione.
Un’opera alquanto avveniristica quella disegnata da Troncone. L’idea infatti che ha mosso l’architetto è di riproporre la sagoma architettonica della torre risalente al 1848 nella sua dimensione e configurazione, dato il suo imprescindibile valore di memoria storia ed ambientale, ma con una soluzione molto innovativa mediante l’utilizzo di materiali leggeri e trasparenti come il vetro e l’acciaio.
Ciò per consentire di poter osservare all’interno la riproduzione di una «Macchina del Tempo» che genera il movimento dei quattro grandi orologi posti sui quattro lati del campanile, illuminati da proiettori con ampi fasci di luce verso l’alto. Il tutto per creare un effetto suggestivo.
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