Laurenzano: «Non mi dimetto ma invito il Pd a fare chiarezza o a staccare la spina. Basta con questi teatrini» Guarda lo Speciale Video
Pubblicato in data: 27/9/2011 alle ore:22:00 • Categoria: Attualità, Politica, Video interviste •«Non mi dimetto ma invito il Pd a fare chiarezza o a staccare la spina. Basta con questi teatrini». Il sindaco di Atripalda Aldo Laurenzano lancia la sfida al Partito democratico cittadino con un aut-aut. Incontrando questa mattina la carta stampata e le tv locali per chiarire la sua posizione sulla crisi, il primo cittadino conferma di non essere intenzionato a dare le dimissioni, invitando il Pd a sfiduciarlo. «Non mi dimetto. Se c’è la volontà di andare avanti va bene, altrimenti invito gli assessori dimissionari ed il Pd ad andare fino in fondo, assumendosi la responsabilità: raccolgano le firme per sfiduciarmi e chiedano le dimissioni del primo cittadino. In questo momento non siamo in un teatro ma in un comune. Perciò con la massima lealtà li invito a staccare la spina. Usciremo così tutti a testa alta ma basta questi giochetti del si e del no con cui ci facciamo solo male. Una guerra che a me non appartiene, ma neanche a loro. Vi ringrazio per tutto quello che di buono è stato fatto, mi assumo le responsabilità morali di quello che dal punto di vista amministrativo-politico non è stato fatto e mi auguro da atripaldese che chi verrà dopo di me possa fare meglio».
Laurenzano ripercorre le varie tappe della crisi: «La crisi è iniziata nel febbraio marzo di quest’anno con la decisione del Partito Democratico, dopo il congresso cittadino, di costituire il gruppo consiliare del Pd che ho sempre osteggiato perché prevedevo che avrebbe minato la tranquillità della giunta comunale. Cosa che purtroppo è poi accaduta. Poi è nata la giunta Pd-Sel con fuori gli esponenti dell’area moderata. Si è andato avanti così tra lacerazioni nel centrosinistra. Prima di andare sui giornali l’ho fatto presente al partito chiedendo una segretaria più aperta e un partito moderato, ma non solo stato ascoltato».
Precisa anche le critiche fatte giorni fa al segretario cittadino del Pd, l’architetto Federico Alvino: «C’è una nuvola che ha offuscato il Pd. Parlo di un problema di comportamento e di etica morale del segretario cittadino. Ho stima per il professionista, una persona, un tecnico ed una famiglia rispettabilissima. Non è in discussione la dignità della persona. Ma nel momento in cui il segretario del Pd, partito di maggioranza di quest’amministrazione, si presenta all’Utc come tecnico di un altro imprenditore altrettanto rispettabilissimo, per rappresentare gli interessi di questo privato nei confronti del Comune nel momento in cui l’ufficio stava per emettere un provvedimento di diniego, la sua presenza poteva turbare. Ci sono perciò delle norme di comportamento etico che avrebbero suggerito al segretario del Pd di fare un passo indietro dalla sua funzione politica, continuando a fare il tecnico. Ma non sono stato capito».
Altra questione non digerita da Laurenzano è stata la richiesta presentata all’Ente dall’architetto Alvino, segretario del Pd, per il pagamento di una parcella legittima per il progetto dell’ex scuola San Pasquale non ancora finanziato dalla Regione. «Come prassi nel mio mandato, dove c’è stata solo progettazione presentata da professionisti per progetti non finanziati – ha spiegato Laurenzano – il Comune non ha pagato la parcella. La parcella di Alvino è legittima ed è stata presentata all’Utc e per conscenza al sindaco. Ma come consuetudine per i lavori non ancora finanziati non abbimo ancora pagato le parcelle. Gli altri professionisti cosa avrebbero potuto dire se avessi pagato solo la parcella del mio segretario? Questo è l’etica. In questo non sono stato capito e chiedo scusa. Da qui si è innescata la vicenda politica con le dimissioni degli assessori. Per la seconda volta e questa cosa mi da fastidio». Laurenzano infine smentisce anche le voci di adesione all’Udc e sulla possibilità di andare avanti con un nuovo esecutivo conclude: «Bisogna chiarire prima questo. Non ho offeso nessuno ma esigo rispetto. E’ fondamentale ciò. Ciò che mi rattrista e che stiamo per avere un finanziamento regionale importante per riqualificare Alvanite ma se tutto cade finisce qui».
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