Crisi nella maggioranza, La Sala (MèL): “Tra ultimatum e pre ultimatum nessuno si preoccupa della città”
Pubblicato in data: 30/10/2011 alle ore:09:11 • Categoria: Merito è Libertà, Politica • “Uno dopo l’altro sono già saltati -sulle principali vicende cittadine amministrative e politiche – tutti gli appuntamenti solennemente sottoscritti, a parole, da tutte -nessuna esclusa- le parti in causa. Per non parlare di ultimatum e pre ultimatum (il prossimo scadrebbe mercoledì 2 novembre, una buona data per l’eutanasia di una ex maggioranza), dimissioni truccate e rinvii che rimpallano e ribaltano gli invocatisensi di responsabilità presunta“. E’ quanto sostiene Raffaele La Sala, consigliere comunale di “Merito è Libertà” di Atripalda.
“Insomma ognuno sta giocando, come meglio può e sa, la sua partita (individuale, di gruppo, di parte, a tressette, a briscola e a scala quaranta…) senza preoccuparsi né dei compagni né degli avversari. Ognuno per sé, in un allucinato gioco delle parti senza capo nè coda, in una demenziale crisi di identità collettiva, in cui -per mediocri interessi di rissosi condomini ‘politici’ allo sbando- nessuno più è in grado di fare la sua strada.
Dai piedìni, per dire… dopo quasi 20 giorni di trattative estenuanti per stanare un Laurenzano di gomma… (che proprio non ne vuol sapere di esercitare le funzioni di ‘compattatore’ e si dà preferibilmente alla macchia…) si valuta l’estrema ratio di una convocazione col quinto del Consiglio Comunale che l’opposizione non sembra in grado di convocare, (ma è proprio così difficile?). Mentre la minoranza pare paralizzata nell’inerte attesa che (archiviato il velleitarismo strabico delle settimane passate) l’udc con i suoi tre consiglieri trovi una via. Per rendere noto un pensiero, come e quale che sia…, un percorso, una strategia condivisa, almeno al suo interno.
(Ma per carità…non tocca a noi dargli fretta: facciano pure con comodo gli udiccini…se ne riparlerà -perché così è deciso “dove si puote ciò che si vuole”- dopo il panettone, le zeppole di san Giuseppe e la pastiera… e, con i tempi che corrono, non è neppure detto che sia la scelta peggiore). Nessuno che si preoccupi della Città, delle sue emergenze sociali, dei sottintesi (e neppure tanto sottintesi) interessi politici contrapposti sulle principali questoni amministrative (dal Puc, ad Alvanite, alla gestione deg li appalti pubblici, al predissesto finanziario, alla pantomima di Abellinum, fino alla mensa scolastica, alle caditoie otturate e non disostruite, e così via): vere e proprie bombe ad orolegeria che si vanno innescando qua e là in una sonnacchiosa, rassegnata indifferenza”.
“Una condizione – conclude La Sala – alla quale occorre reagire facendo appello alla maggioranza (silenziosa ed operosa) dei cittadini, prima che Atripalda – oscurata persino da ambiziose, e tuttora presunte, performance – sia definitivamente condannata alla marginalità“.
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