Scontro Pd-Laurenzano, per La Sala (MèL): “Non si sa se ridere o piangere….”
Pubblicato in data: 2/11/2011 alle ore:13:01 • Categoria: Merito è Libertà, Politica •Il coraggio e l’ipocrisia
Veramente, a questo punto, non si sa se ridere o piangere…
Farsa, avanspettacolo, pantomima, a meno che non si debba evocare di qui a poco…la tragedia… (che pure ogni tanto -spesso- si affaccia alla cronaca cittadina) le parole si dissolvono in un plumbeo nulla, in cui protagonisti e comparse (come il Nerone di Petrolini)… aspettano -e vengono zittiti- dall’applauso…, bravo, grazie.
Sarebbe pure divertente…lo spettacolo… se sedicenti ‘responsabili’ di ogni colore non si azzuffassero irresponsabilmente da più di sei mesi (ma Laurenzano, persona evidentemente informata dei fatti, ha detto ‘scannassero’ nell’ultima, surreale, seduta di Consiglio del 12 ottobre).
Tutto già visto, tutto già detto, con un largo e facilmente prevedibie anticipo sui fatti, tra puerili ripicche, reazioncelle isteriche, e colpi proibiti..siamo al punto che il sindaco…per caso riscrive da mesi la stessa lettera (l’ultima di ieri) e rilancia la stessa sfida (dimettevi se avete le…il coraggio) e il dottormedico Tomasetti…la stessa risposta, in una batteria di reciproci preultimatum-giocattolo (tanto pe’ cantà…pe’ fa’ quarche cosa…) che rinviano sine die la irresponsbilità pubblica di una ex maggioranza allo sbando e la irrequietezza privata di ambizioni smodate.
In una coazione di parole che sfumano nel loro contrario…(insomma Laurenzano è un piedìno…o no? O sarà piuttosto un piedìno super…partes…senza vincoli e senza regole…insomma un rissoso don Rodrigo di quartiere, un arrogante tirannello di paese, la controfigura di un anacronistico podestà da cacciare a…furor di popolo?) Atripalda vive una stagione di paralisi amministrativa e di emergenze presunte, mentre quelle vere (del disagio sociale, del dissesto idro-geologico, della disoccupazione, dei piccolli e grandi appalti, dei compari e dei comparielli, della svendita del patrimonio comunale, di Abellinum e Palazzo Caracciolo, del bilancio al predissesto) si dissolvono nell’indifferenza e negli egoismi -o peggio ancora in vuota propaganda- che cancellano ogni sussulto di decenza.
Che fare?
Si convochi il Consiglio Comunale: se non ne è capace o non ne ha la forza l’opposizione…lo faccia il Pd o lo facciano i Cives (da soli o con altri, ma con pari dignità, senza primogeniture, senza finte, senza trucchi e senza inganni), eventualmente si chiedano in Consiglio -se necessario- le firme per ‘dimissionare’ un sindaco ritenuto dai più (anche da chi in buona fede gli aveva creduto) un penosissimo bluff, consumato alle spalle di Atripalda e degli Atripaldesi, un arruffapopolo in cui non si sa se è più pericolosa l’incapacità gestionale e politica o l’umoralità bizzosa.
E’ chiaro che nulla sarà come prima…ma una verità coraggiosa può ridare dignità ed onore…più di tante mediocri ipocrisie.
Raffaele La Sala
consigliere comunale minoranza “Merito è Libertà”
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