Crisi al Comune, ecco la conferenza stampa integrale del sindaco Laurenzano. Guarda la Video Intervista
Pubblicato in data: 10/11/2011 alle ore:17:06 • Categoria: Politica, Video interviste •Ecco la conferenza stampa integrale di questa mattina del sindaco Laurenzano (a breve il video). Il primo cittadino, presso la sala riunioni dell’Utc, si è sottoposto alle domande dei giornalisti irpini sulla crisi in atto al Comune.
Sindaco, partiamo dalla riunione di ieri sera, convocata da Lei per risolvere la crisi, qual è stato l’esito?
«Ho convocato la riunione per verificare se esistono le condizioni per governare questa città, giacché quotidianamente dobbiamo affrontare tanti problemi delicati per la nostra collettività. Ebbene, ho verificato che le distanze tra il Pd e il Centrosinistra per Atripalda sono rimaste inalterate: non c’è dialogo. Ho provato in varie occasioni a trovare una mediazione, incontrando anche privatamente tutti i protagonisti ma non è stato possibile. Nel corso della riunione ho portato all’attenzione dei presenti un documento, che contiene dei punti programmatici attorno ai quali far convergere la nostra attività in questi ultimi mesi di amministrazione. La verifica migliore è quella di sottoscrivere questo documento, ma sia chiaro non è un accordo tra le parti. E’ un documento di fiducia al Sindaco, giacché in Consiglio qualcuno mi ha garantito la stima e la fiducia e qualcun altro mi ha definito “Sindaco di grosso spessore”. Ciò mi spinge a pensare che non è stata messa in discussione l’attività amministrativa svolta, ma che esistono problemi di natura prettamente politica. Tutti si affannano a dire di non volere il Commissario, ma con questo comportamento si sta, di fatto, commissariando Atripalda: è la maggioranza che lo vuole, mentre il Sindaco chiede di poter amministrare e non essere ostaggio. Se ci sono le condizioni si va avanti, altrimenti si va tutti a casa».
Qual è quindi il prossimo passo che farà?
«Mentre l’incontro di ieri è e resta per i soli addetti ai lavori, è importante che la cittadinanza sappia cosa sto facendo: la mia preoccupazione è quella di portare a termine questi punti programmatici nel solo interesse della città e nella massima trasparenza. In questi giorni si è abusato dell’espressione “senso di responsabilità”: è questo il momento di dimostrarlo insieme alla propria dignità. Nel momento in cui devo continuare a fare il Sindaco ma non posso amministrare, metto in gioco la mia dignità e devo solo andare a casa, perché qualcuno potrebbe pensare chissà quali interessi voglia difendere. Aspetterò, quindi, per la prossima settimana una firma a questo documento o quanto meno un documento politico formale, in cui sia espressa in modo chiaro la piena fiducia al Sindaco e alla sua Amministrazione. Devo sapere che tutta la maggioranza è al mio fianco e mi permetta di amministrare, attualmente restano solo le dimissioni. Sia chiaro, però, che quelle sarebbero dimissioni volute dalla maggioranza e non certo dal Sindaco».
Quindi non chiederà la fiducia in Consiglio comunale?
«Il Consiglio comunale deve interessarsi della vita amministrativa e non delle vicende politiche della maggioranza. Andare in Consiglio significherebbe solo rinviare di dieci giorni il problema e mantenere la città senza esecutivo e con un Sindaco imprigionato. Se non ci sono le condizioni stacco adesso la spina e non devo certo aspettare il consiglio. Se servisse a salvare la maggioranza, per spirito di responsabilità, farei anche questo, ma le parti sono spaccate e non cambierebbe nulla».
Il Centrosinistra ha ribadito di voler rimanere fuori da incarichi di Giunta: nel corso dell’incontro Lei ha percepito posizioni differenti all’interno del gruppo?
«No, sono rimasti fermi sulle proprie posizioni, pur garantendo la fiducia al Sindaco: se non vogliono firmare il documento li rispetto, ma quanto meno dovrebbero preparare un documento di sostegno a me e al mio Esecutivo per darmi la tranquillità di governare».
Ma il Centrosinistra non condivide i punti del programma?
«No, anzi li condivide pienamente. Fanno un discorso di rottura con il Pd e di appoggio al Sindaco. E poi nel programma non c’è nulla di nuovo, ci sforzeremo di portare avanti il nostro programma iniziale e sono comunque aperto a variazioni».
Quindi, fino a quando non saranno raccolte le firme per questo documento, non ci saranno più riunioni di Giunta?
«Per il momento, non saranno convocate altre riunioni. Ma solo per pochi giorni, ovvero fino a quando non verificherò il sostegno della maggioranza. Se non dovesse arrivare nei termini poc’anzi descritti rassegnerò le dimissioni».
Neanche l’ipotesi di una nuova Giunta potrebbe far cambiare idea?
«No, il discorso non è dell’Esecutivo: avevo anche preparato una bozza, ma il problema è a monte, nella contrapposizione dei due gruppi».
A parte i due gruppi forti, gli altri che posizione mantengono?
«Sono tutti pronti e disponibili ad appoggiare il Sindaco. La cosa che dispiace è che questa Amministrazione va a casa non per motivi seri, ma per ragioni talmente frivole che la gente difficilmente capirà».
Ma se il Centrosinistra ha sempre detto di essere al suo fianco, perché non si fida della sua parola? Sembra che La stiano “scaricando”…
«Mi fido del Centrosinistra, se vuole sapere se la fiducia è reciproca non deve chiederlo a me, anche se pubblicamente mi hanno garantito appoggio. Se proprio non si vuole mettere la firma al fianco dell’altro, perché il matrimonio è saltato, si potrebbe ipotizzare anche un atto di solidarietà non al gruppo ma al Sindaco. In questo modo, garantirebbero il Sindaco e non Aldo Laurenzano, perché a me basta la parola data».
Questo è l’ultimo appello che lanciando ai consiglieri?
«Si, un ultimo appello nel rispetto di Atripalda. Non posso amministrare in queste condizioni: ognuno si prenda le sue responsabilità».
Come sono i rapporti con il Pd cittadino?
«Con i consiglieri e assessori del Pd buoni, con la segreteria sono pessimi, perché non condivido quanto hanno fatto, sono un uomo del Pd comunque. Sono stato eletto come esponente del Centrosinistra per Atripalda e mi devo impegnare a mantenere una posizione super partes, giacché non sono stato eletto come espressione del Pd».
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