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Il rito dei sepolcri del Giovedì Santo nelle chiese cittadine. Guarda le Foto

Pubblicato in data: 6/4/2012 alle ore:10:30 • Categoria: Attualità, Cultura

chiesa del carmineFiori e vasi con il grano germogliato al buio simbolo del  passaggio dalla morte di Gesù alla sua Resurrezione, pane e vino, i tredici piatti degli apostoli e il tabernacolo dove è collocata la SS. Eucaristia: questi i simboli sacri esposti nelle chiese nel tardo pomeriggio del Giovedì Santo. Anche quest’anno davanti all’ingresso della Chiesa di San Nicola, lo squillo funebre, l’antica tradizione interrotta dopo il terremoto del 1980 e ripresa qualche anno fa. Uno squillo di tromba, ogni dieci minuti dalle 19.00 alle 22.00 e fino alle 10.00 di sabato con lo scoglimento delle campane.
Il Giovedì Santo è il giorno della visita ai Sepolcri, anche le Chiese di Atripalda hanno onorato la sacra tradizione religiosa (nelle foto i Sepolcri della Chiesa di Santa Maria del Carmine, la Chiesa di San Nicola e la Chiesa Madre di Sant’Ippolisto) addobbando l’altare principale o un secondo laterale in ricordo dell’ultima cena, con fiori e doni portati anche dai fedeli sul sepolcro di Cristo. Difficile risalire alle origini di questo rito della Settimana Santa che culmina con la processione della Via Crucis del Venerdì Santo che ogni anno attira in città numerosi visitatori e fedeli. Non si canta, non si suona musica, le campane sono ferme perché legate e le chiese, in segno di cordoglio, si spogliano degli arredi e delle luci, l’altare dedicato al Sepolcro diventa il luogo di raccolta dei doni offerti dal sentimento religioso popolare. La Settimana Santa vive liturgicamente i suoi momenti più significativi nel Triduo Pasquale, passione, morte e resurrezione di Cristo.
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