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Verso il voto, gli uscenti Palladino e Montuori: “Crediamo ancora nel Pd, ma basta alla fiera dell’ipocrisia del segretario Alvino. Abbiamo onorato il mandato amministrativo sino alla fine in linea con la dirigenza provinciale”

Pubblicato in data: 3/5/2012 alle ore:18:31 • Categoria: Partito Democratico, Politica

palladino montuoriAncora una volta, nonostante il silenzio che ci eravamo imposti quale atto di amore verso un partito nel quale al di là di tutto crediamo ancora, siamo stati tirati dentro una polemica dannosa e improduttiva dal segretario del locale circolo cittadino del Pd.
Non sono bastati, infatti, un’assemblea pubblica, articoli di giornale, chiacchiericci e pettegolezzi da bar, ad appagare il bisogno del segretario del circolo di Atripalda, che bontà sua “non ha mai polemizzato oltremisura” di rimarcare differenze e distinzioni fra i buoni (sempre loro) ed i cattivi (sempre noi).
ADESSO PERO’ DICIAMO BASTA!
Basta a questa “fiera” dell’ipocrisia, basta alle offese e all’uso di termini poco ortodossi da parte di chi ha ed aveva un ruolo di cui evidentemente non è mai stato all’altezza.
Un segretario di sezione s’interessa della vita amministrativa, consiglia e sostiene i suoi uomini al governo e laddove emergano difficoltà svolge il suo ruolo fino in fondo, non disinteressandosene o peggio ancora andando loro contro.
E d’obbligo chiedersi dove era il Segretario quando attraversavamo momenti amministrativi delicati come il problema della mensa scolastica, l’emergenza rifiuti, l’emergenza neve ecc.?
Un segretario di sezione non minaccia le dimissioni perché il gruppo consiliare non è d’accordo con la sua visione politica e non impone allo stesso di dimettersi, a tre mesi dalla fine naturale del mandato amministrativo, con lo scopo, paradossale, di mandare a casa un sindaco del PD.
Un segretario di sezione non si comporta da capo-tifoso ma da garante delle varie sensibilità che appartengono ad un collettivo..
Sono passati quattro mesi dalle dimissioni di una parte del gruppo PD in Consiglio Comunale ad Atripalda , ed in questi, oltre alle litanie recitate contro chi ha deciso di onorare il mandato amministrativo sino alla fine, niente è stato messo in campo per recuperare l’unità all’interno del partito.
L’ultimo tentativo fatto dalla Segreteria Provinciale del PD a marzo, allo scopo di portare avanti un ragionamento unitario in vista delle prossime amministrative, ha sortito come unico effetto il definitivo allontanamento tra chi scrive e la segreteria cittadina, ormai granitica rispetto alla convinzione che la strada del partito fosse già tracciata.
Era la strada dell’accordo con l’UDC che noi denunciammo in occasione della conferenza stampa all’indomani delle nostre non dimissioni; quella strada che non volevamo percorrere perché convinti che il PD perdesse il ruolo di attore primario all’interno di una possibile coalizione di governo locale.
NON CI SIAMO SBAGLIATI!
Il PD locale in nome di un esperimento che “scimmiotta” le dinamiche in cui sono coinvolti i partiti nazionali, si presenta alla campagna elettorale del 6-7 maggio 2012 con l’azzeramento di una intera classe dirigente in nome di un forzato rinnovamento e con un ruolo di comprimario e non di protagonista, arrivando ad un accordo subalterno che include candidati già appartenenti ad AN.
Un disegno perseguito scientificamente, attraverso la “farsa” delle primarie ritirate per “mancanza di concorrenti”, che lancia come unico riferimento del PD atripaldese l’ex assessore all’urbanistica, “novello” salvatore della patria e unico uomo in grado di salvare le sorti del paese.
E poco ha importato che quest’uomo è lo stesso che impose al Sindaco di mettere nel documento di fine mandato il PUC, documento sul quale si sgretolò definitivamente la maggioranza, già sapendo che su quell’argomento il gruppo del Centrosinistra avrebbe votato contro.
Oggi il segretario Alvino, mentre si appella proprio a quel gruppo del Centrosinistra affinché si riprenda un dialogo (sapendo che lo stesso ha “scaricato” a suo tempo l’intera dirigenza cittadina del PD) e si rivolge a SEL, scatenando la giusta reazione di Adamo e compagni, riserva a chi scrive il solito trattamento sufficiente ed arrogante, limitandosi a dire che rispetto “ai due consiglieri enigmatici il partito ha cercato modi dignitosi a sostegno di un loro auspicato ripensamento”.
I modi dignitosi sono forse stati quelli di continuare a rifiutare e rigettare le disponibilità alla ricandidatura dei tre consiglieri De Vinco, Montuori e Palladino accusati di “alto tradimento” e pertanto improponibili?
I modi dignitosi sono quelli utilizzati nella lettera che il Segretario scrive agli elettori atripaldesi, nella speranza che ci sia qualcuno pronto a credere alla favoletta raccontata?
Per tutto ciò noi diciamo basta e auspichiamo che vengano presto fuori le responsabilità di chi ha preferito sfasciare e non ricomporre!
Abbiamo preferito non candidarci condividendo con il partito provinciale, che è sempre stato nostro punto di riferimento, una linea di moderazione e sobrietà. Abbiamo deciso di dare giustizia ad una storia personale di anni di militanza in un partito che orgogliosamente difendeva i suoi valori ed i suoi ideali; la stessa militanza che ci insegnato che non si fanno accordi di convenienza fondati su qualcosa che va oltre la politica fine a se stessa.
Per noi le elezioni del 6 e 7 maggio sono già alle spalle; ci siamo posti un obiettivo ambizioso ma non impossibile: ricostruire da queste macerie un avvenire migliore per noi ed i nostri figli.
Un domani dove ci sia spazio per i partiti perché condividiamo che senza di essi non c’è democrazia; partiti però coesi e coerenti in cui ci sia il rispetto di tutti e soprattutto di coloro che poi li giudicano nelle urne a cui non è bello narrare la verità a secondo di come in quel momento è più utile raccontarla. A questo proposito condividiamo quanto espresso anche dall’amico Enzo Venezia che in occasione dei ripetuti attacchi, rivolti dalla dirigenza locale del partito non solo a noi ma anche al Sindaco Laurenzano, ha avuto modo di ribadire che questi fossero spesso soltanto ingiuste e ripetute provocazioni.
Il nostro desiderio è quello che Atripalda continui ad essere quella che abbiamo oggi sotto gli occhi, una comunità sana, per la quale nel nostro piccolo ci siamo sempre spesi in questi anni.

Nancy Palladino
Andrea Montuori

Assessori uscenti del Comune di Atripalda

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3 risposte a “Verso il voto, gli uscenti Palladino e Montuori: “Crediamo ancora nel Pd, ma basta alla fiera dell’ipocrisia del segretario Alvino. Abbiamo onorato il mandato amministrativo sino alla fine in linea con la dirigenza provinciale””

  1. In ha detto:

    onorato? Bè è un vocabolo grosso caro andrea, diciamo che la poltrona hai sempre onorato ma il tuo ideale non è stato continuo nè producente verso i servizi da te promessi a noi giovani 5 anni fa, ti conosciamo e sappiamo bene che darai una mano all’infedele (aldo), …!!! La migliore cosa che potevi fare in questo frangente era di startene zitto ma purtroppo hai voluto coronare la tua personalità con queste tue dichiarazioni, gli accordi si rispettano dovevi dare le dimissioni insieme agli altri chissà perchè non le hai date, e questo per te è onorare, faresti bene a tacere fino a quando non avrai capito determinate cose come il rispetto, l’umiltà e (l’onorare la maglia).

  2. Bah ha detto:

    Si si proprio preferito non candidarvi?!
    Ma quanta ipocrisia avete?
    Vi ricordo che c’è un documento per le dimissioni da voi firmato in prima battuta e poi rinnegato il giorno dopo.
    E poi certo che vi sareste candidati andando però in altri lidi solo che anche lì non vi hanno voluto perchè siete la massima espressione di incoerenza e di mania di protagonismo.

  3. pippo ha detto:

    statevi a casa che fate più bella figura.

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