Ambulante si toglie la vita, nessun biglietto per i familiari. Motivi economici alla base del gesto. Città sotto choc. Foto e Video Servizio
Pubblicato in data: 31/5/2012 alle ore:15:44 • Categoria: Cronaca •Si è tolto la vita impiccandosi con due cinture che vendeva sulla propria bancarella durante il mercato settimanale a Parco delle Acacie. Salvatore Santitore, classe 1960 di Pagani, ma residente a Nocera Inferiore, si è ucciso intorno alle 12.30 di questa mattina nel retro del suo camioncino, senza lasciare alcun biglietto di spiegazioni ai familiari. Un gesto deciso con determinazione secondo la prima ricostruzione dell’accaduto fatta dal Capitano Gabriele Papa dei Carabinieri di Avellino, sul posto insieme al Comandante della Stazione atripaldese Costantino Cucciniello e il comandante dei Vigili Urbani Sabino Parziale. Il 52enne infatti è stato trovato accasciato nel retro del furgone data l’altezza ridotta del tettuccio, l’uomo quindi si è dovuto inginocchiare per compiere il folle gesto. L’ultimo scontrino battuto porta l’orario delle 10.45, l’uomo è stato trovato da un vicino di piazzola insospettito dal non vederlo iniziare a sistemare gli oggetti in vendita, materiale di merceria, per andare via. L’allarme è stato dato alle 13.00 verosimilmente una mezz’ora dopo la morte. Salvatore era stato visto, infatti, dopo mezzogiorno aggirarsi intorno alla bancarella. Secondo i colleghi era un uomo solitario e taciturno ma nulla faceva presagire un simile gesto. Il corpo esanime è stato portato via dagli uomini delle Onoranze Funebri per permettere al medico legale, dott.ssa Carmen Sementa di poter effettuare l’esame autoptico. Non ci sarebbe alcun dubbio che si tratti di suicidio, infatti il Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Avellino, dott.ssa Antonella Salvatore già ha acconsentito a riconsegnare la salma ai familiari. I motivi del gesto sarebbero riconducibili a una perdurante crisi depressiva (per la quale era in cura) dovuta tanto a questioni familiari, quanto a problemi economici relativi alla diminuzione degli introiti per l’allora fiorente attività paterna e alla crescente difficoltà di onorare mutuo e prestito.
Sul posto anche il sindaco Paolo Spagnuolo, l’assessore al commercio Antonio Iannaccone, l’assessore alle Politiche Sociali Dimitri Musto e il consigliere Domenico Landi. “Un nuovo tragico episodio scuote la città – commenta scosso il primo cittadino -. Per la seconda volta in pochi giorni la comunità atripaldese è sgomenta. Proviamo un sentimento di forte rabbia per quanto accaduto. Esprimiamo vicinanza alla famiglia e a colui che compiuto il gesto, un lavoratore onesto come tutti quanti gli ambulanti che la mattina si alzano presto sottoponendosi ad orari di lavoro serrati cercando di andare avanti in questo momento di grave crisi“. Parole di commozione anche da Musto: “Purtroppo anche ad Atripalda si verifica quello che sta succedendo a livello nazionale, la crisi economica ci pone questo grave problema, siamo vicini alla famiglia“.
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Mi dispiace per tutte queste cose che stanno succedendo, con persone che si tolgono la vita. Perché non si fa un’ associazione per poter aiutare queste persone che hanno dei problemi con medici che possono farlo? ciao
Un saluto a te Salvatore. gran brava persona Amico e Collega ciao