Sequestrato hashish per 800 dosi in una Fiat 500 a via Circumvallazione: in manette un 38enne atripaldese e un 30enne salernitano
Pubblicato in data: 10/6/2012 alle ore:10:53 • Categoria: Cronaca •Ancora un ottimo risultato conseguito dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Avellino nella strategia di contrasto al traffico, allo spaccio e all’uso di sostanze stupefacenti. Infatti, nella giornata di ieri, proprio grazie all’intensificazione degli specifici servizi da parte dei carabinieri di Avellino, si è giunti all’arresto di altri due pusher, pronti a smerciare ben 200 grammi di hashish nel mercato atripaldese, in concomitanza con l’inizio della movida del fine settimana. Infatti, intorno alle ore 13:30 di ieri, la pattuglia automontata della Stazione Carabinieri di Avellino, nel corso di un servizio perlustrativo finalizzato alla prevenzione e alla repressione dei reati in genere – ma con specifico riferimento a quelli in materia di stupefacenti – hanno proceduto a controllare, mentre era fermo nel parcheggio di Progress ad Atripalda, (ma nel territorio di Manocalzati), un’autovettura Fiat Cinquecento di colore rosso con a bordo due giovani dall’atteggiamento decisamente sospetto. È stato così che i carabinieri, operato il controllo sui documenti dei due, generalizzati in un 38enne di Atripalda e in un 30enne di Salerno, hanno poi deciso di procedere alle perquisizioni personale e veicolare, riuscendo così a rinvenire, nelle borse a tracolla che i due portavano indosso, due stecche di hashish ancora intonse, del peso esatto di 100 grammi ciascuna. Apparso da subito oltremodo chiaro che la detenzione di tutta quella droga non poteva che essere lo spaccio a terze persone (ingiustificabile quella quantità per il mero uso personale), i due sono stati portati in caserma e, al termine degli accertamenti, sono stati tratti in arresto per il reato previsto dall’art. 73 del DPR 309/90. La droga, chiaramente sottoposta a sequestro, è stata oggetto di analisi merceologiche e di laboratorio ad opera dei che hanno decretato come dalla stessa si potessero ricavare quasi 800 dosi, vista la concentrazione del principio attivo contenuto, ammontante all’11% (particolarmente alto per il mercato campano). Nel frattempo, i due uomini sono stati accompagnati alla casa circondariale di Avellino, ove dovranno attendere le future determinazioni della Procura della Repubblica di Avellino.
Chi è l’atripaldese?
Ma non abbiamo il diritto di saperlo?
Sarei molto di più preoccupato della frequenza con cui si verificano sempre più questi fenomeni legati allo spaccio delle sostanze stupefacenti, pittosto che sapere chi era l’atripaldese. Sono più importanti i metodi per evitare che questa roba finisca nel cervello di giovani che vanno alla deriva. Saper fare qualuique cosa perchè non aumentino le quantità di queste sostanze velenose e aiutare le famiglie che si trovano già a combattere da sole contro familiari in difficoltà e che ne fanno uso continuo. SI DISCUTA MOLTO E SI FACCIA ADESSO CIO’ CHE IN FUTURO SARA’ IMPOSSIBILE FARE!!!!!
gentile OMMO del post 2,
credo che il diritto ad essere correttamente e compiutamente informati debba prevalere sul timore di azioni legali.
I giornalisti informano, comunicano interamente i fatti.
Da cittadino ho il diritto di sapere se i miei figli si accompagnano ad uno spacciatore, se il mio vicino di casa viene arrestato per droga o altro. Ho il diritto di saperlo!
I giornalisti hanno il dovere di comunicarlo.
C’è una grande differenza tra il reato presunto ed il reato commesso (e scoperto dalle forze dell’ordine).
Le sue chiacchiere retoriche sulla deriva dei giovani sono condivisibili, ma restano chiacchiere retoriche e inutili
bene prendeteli tutti
Penso che la voglia di conoscere i nomi delle persone in questione provenga dall’insanabile bisogno di “nciucio”, cosa che contraddistingue l’atripaldese medio, più che da quello che viene chiamato “diritto all’informazione”. Inoltre un buon padre sa gia se i figli si accompagnano ad uno spacciatore, e sa gia come e cosa fare per evitare che questo avvenga. Detto questo, è chiaro che la droga è un problema importante, ma si tratta di un problema che le nuove generazione ereditano da quelle precedenti, allo stesso modo di altre problematiche. Ma molti voi, probabilmente, preferiscono “l’inciucio” al dialogo costruttivo.
li conosco i buoni padri…..
quelli che sanno educare i figli.
quelli educati, rispettosi della privacy, quelli…..atripaldesi.
li conosco bene per sapere che la droga, l’alcolismo e le disavventure sono trasversali. Toccano tutti, indipendentemente dalla capacità di essere un bravo genitore.
Lei, signor Gargiulo, in tutta onestà, sarebbe certo che un amico di suo figlio non potrebbe trovarsi con un panetto di 100 grammi di fumo in macchina?
Io, per quanto mi riguarda, non ne sono certo (pur collocandomi nella categoria dei ‘bravi genitori’).
Le suggerismo meno moralismo e maggiore cautela!
Il mio discorso è generale, il tuo è personale e un tantino egoistico o addirittura di genitore che ha paura di seguire male i propri figli: non salvi i nostri figli e tutti noi sapendo il nome del “de cuius” . Il problema è reale , esiste e bisogna combatterlo, senza “retorica”. Oggi ad Alvanite sono stati salvati altri due giovani in overdose: è importante sapere il loro nome? E’ più importante coinvolgere la popolazione per provare a risolvere un problema immenso che porta la morte in tante famiglie e non solo….
Signor Giuseppe del post 3 Lei non dice e non consiglia nulla. Le sue chiacchiere sono quelle di un egoista(peggiore individuo sociale) che pensa solo a sanare la sua infida curiosità e a pararsi i culo. Non servono a niente e a nessuno le sue “parole”
Lei, caro OMMO, mi sta giudicando senza avere elementi per costruire un giudizio.
Le sue argomentazioni sonno sommarie e inconsistenti.
Pensa anche di trovarsi nella condizione per pontificare sugli altri.
E’ questa la vera tristezza: lei rappresenta il peggio della nostra gente.
Adesso sarò io a giudicarla, dicendo che con le cose che scrive certifica un’ignoranza ed una palude culturale da cui difficilmente verremo fuori.
Mi sono permesso di esprimere un giudizio sulle sue affermazioni del post n° 3. Capito il soggetto con cui ho a che fare preferisco non commentare tutte le stupidaggini insulse e supponenti profferite nel post n° 9. Non pontifico e non credo di essere proprio ignorante sull’orgomento perchè ne parlo da 30 anni con persone del ramo e ogni tanto scrivo pure qualche articolo. Accetto i suoi giudizi solo perchè ho la certezza che lei stamane non abbia ingurgitato le sue medicine. ADDIO