Giunta Spagnuolo senza quota rosa, oggi il Psi deposita il ricorso al Tar di Salerno. Ecco la copia con i motivi
Pubblicato in data: 11/7/2012 alle ore:07:00 • Categoria: Comune, Politica, Psi •Avv. Maria Teresa Tarsitano
Via Francesco Mari, n. 6
84081 Baronissi (SA)
Cell. ; Tel /Fax O89/955479
e-mail : teresa.tarsitan@libero.it
pec :avvmariateresatarsitano@pec.ordineforense.salerno.it
TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE
PER LA CAMPANIA
SEZ. SALERNO
Ricorso
Per Ulderico Pacia (C.F.: PCALRC43H03H128N), consigliere comunale, eletto nella lista di maggioranza, del Comune di Atripalda, ed elett.te domiciliato in Baronissi (SA) alla Via Francesco Mari n.6 nello studio dell’avv. Maria Teresa Tarsitano (C.F.: TRSMTR75C45C588Q), che lo rappresenta e difende giusta mandato a margine del presente atto
Contro
Il Sindaco del Comune di Atripalda, dom.to per la carica presso la sede Municipale,
nonché contro
Il Comune di Atripalda, in persona del Legale rapp.te pro tempore, dom.to presso la sede Municipale
Nonchè nei confronti di:
Tuccia Luigi
Iannaccone Antonio
Spagnuolo Giuseppe
Prezioso Antonio
Musto Dimitri
Tutti assessori del Comune di Atripalda;
per l’annullamento
previa sospensione, del decreto Sindacale prot. n. 6273 del 18/05/2012 relativo alla nomina dei componenti della Giunta del Comune di Atripalda, comunicato al Consiglio Comunale in data 21/05/2012 e verbalizzato nella delibera del Consiglio Comunale n. 11 del 21/05/2012, nonchè di ogni atto consequenziale, successivo, subordinato, connesso e comunque incompatibile con le richieste del presente ricorso.
Fatto
A seguito del turno elettorale del 06-07 maggio 2012, veniva eletto il nuovo consiglio comunale ed il Sindaco del Comune di Atripalda.
In data 18/05/2012 il Sindaco di Atripalda con decreto n. prot. 6273 nominava la nuova Giunta Municipale escludendo dalla stessa la rappresentanza femminile;
Il Sindaco comunicava al Consiglio Comunale del 21/05/2012 la composizione della Giunta;
Il decreto impugnato è emesso in violazione di legge, per i seguenti
Motivi
1) Violazione di legge: art. 51 Costituzione – art.6 T.U. 267/2000.
La disciplina costituzionale (art.51 C.), quella primaria (art.6 T.U. 267/2000) e quella secondaria (art. 31 Statuto Comune di Atripalda) di riferimento, favorisce e garantisce la rappresentanza di entrambi i sessi nell’organo esecutivo (Giunta), tutto ciò è stato palesemente, e con evidente parzialità da parte del Sindaco del Comune di Atripalda, violato ignorando tutte le previsioni costituzionali, legislative e statutarie nella composizione della Giunta, omettendo di rispettare la presenza di entrambi i sessi, peraltro sollevata anche in Consiglio Comunale dal ricorrente.
Con palese eccesso di potere si esclude dalla nomina ad assessore la rappresentanza femminile, pur presente all’interno della compagine consiliare, e comunque nominabile dall’esterno, ex art. 26 dello Statuto, violando la stessa Carta fondamentale della Repubblica, che all’art. 51 stabilisce che “la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunità tra donne e uomini” tanto in conformità della c.d. democrazia paritaria.
Si viola, ancora, il co. 3 art.6 del T.U. 267/2000 mettendo in essere una attività amministrativa palesemente illogica e inficiata da manifesta parzialità.
La norma legislativa impone di assicurare condizioni di pari opportunità tra la donna e l’uomo, e tanto al fine, anche, di “promuovere la presenza di entrambi i sessi nelle giunte”.
2) Eccesso di potere per violazione degli autolimiti imposti dallo Statuto – Violazione della legge 241/90 eccesso di potere per motivazione apparente e falsità dei presupposti.
Lo stesso Statuto del Comune all’art. 31 stabilisce che “nella Giunta …… è promossa la presenza di entrambi i sessi”, il Sindaco di Atripalda viola tutta la normativa di riferimento per ignote ragioni che avrebbero dovuto essere perlomeno evidenziate e ciò non fa, essendo priva di ogni motivazione la sua azione.
Anzi si motiva la esclusione dell’altro genere con la necessità di avere “persone che abbiano maturato pregresse esperienze politiche e/o amministrative”, per poi escludere dalla Giunta il ricorrente, già assessore nei precedenti cicli amministrativi, ed includere in giunta neo-consiglieri senza alcuna esperienza amministrativa, con conseguente falsità dei presupposti.
Il provvedimento viola altresì la regola delle pari opportunità, riconosciuta da fonti normative di vario rango tra cui ancora l’art.31, dello Statuto, che impone fra l’altro l’obbligo di adottare “tutte le misure per attuare le direttive della comunità Europea (Trattato di Amsterdam – Risoluzione del Parlamento Europeo del 16/09/1997 – Risoluzione del Consiglio Europeo del 12/01/2004) in materia di pari opportunità”, e oggetto di ripetuti interventi da parte del Legislatore e della giurisprudenza finalizzati a garantire il principio di eguaglianza e non discriminazione tra i sessi, enunciato negli artt. 3 e 51 della Costituzione.
Vi è un evidente eccesso di potere per inosservanza di autolimiti imposti dalla pubblica amministrazione a se stessa con l’art.31 dello Statuto, nonché un illegittima motivazione fondata su falsità dei presupposti.
3) Eccesso di potere violazione Statuto Regione Campania.
Il Sindaco di Atripalda viola anche lo Statuto della Regione Campania che all’art.4 sancisce l’obbligo di rimuovere “gli ostacoli di ordine sessuale” per garantire il principio di eguaglianza, e all’art. 5 stabilisce: “la Regione rimuove ogni ostacolo che impedisce la piena parità delle donne e degli uomini nella vita … … politica” al fine di assicurare il pieno rispetto dei principi di parità e di non discriminazione e l’equilibrio della rappresentanza tra i due generi in tutti gli uffici e le cariche pubbliche.
4) Eccesso di potere – sviamento – illogicità manifesta – violazione di norme di diritto.
Il Sindaco di Atripalda usa il proprio potere discrezionale per violare le norme dello Stato di diritto con evidente sviamento.
Il principio è stato autorevolmente confermato dalla Corte Costituzionale con sentenza 5 aprile 2012 n.81 la quale ha stabilito che gli spazi della discrezionalità politica, trovano il loro confine nei principi di natura giuridica posti dall’ordinamento, ad essi la composizione politica degli interessi deve attenersi, in ossequio ai fondamentali principi dello Stato di diritto.
È di tutta evidenza quindi che l’atto impugnato è discriminatorio e assunto in violazione di legge e delle norme statutarie dello stesso Comune di Atripalda; esso va quindi rimosso per assicurare la legittimità dell’organo giuntale con la presenza al suo interno di entrambi i sessi ed il rispetto dei principi di diritto che assicurano non solo la non discriminazione tra generi, ma soprattutto segnano i confini, o indirizzano l’esercizio, dell’azione di governo: il rispetto di tali vincoli costituisce un requisito di legittimità e di validità dell’atto e non di mera inopportunità politica latamente intesa. (sul punto la giurisprudenza dei TT.AA,RR, e del C.d.S. è univoca).
Tanto premesso
Si chiede
che l’Ecc.mo TAR – Campania – Sez. Salerno voglia, dichiarata l’illegittimità della formazione della Giunta Comunale, annullare il provvedimento impugnato con ogni conseguenza.
Salerno, lì
Avv. Maria Teresa Tarsitano
Istanza cautelare
Sussistono le condizioni di legge del fumus boni iuris e di danno grave e irreparabile discendenti dalla illegittimità del provvedimento sindacale di nomina della Giunta Comunale, contrastante con la cogente regola delle pari opportunità e della presenza di entrambi i sessi nella Giunta Comunale, sancita dall’art. 6 del T.U. degli Enti Locali e dell’art. 31 dello Statuto del Comune di Atripalda.
Salerno, lì
Avv. Maria Teresa Tarsitano
Si depositano:
1) Delibera Consiglio Comunale n.11 del 21/05/2012;
2) Decreto nomina Giunta Comunale n. prot. 6273/2012.
Ai fini della L. 23/12/1999 n. 488 si dichiara che la presente controversia è di valore indeterminato, per cui il contributo è dovuto nella misura di € 600,00.
Salerno, lì
Avv. Maria Teresa Tarsitano
RELATA DI NOTIFICA : Addì ______________________
Io sottoscritto Ufficiale Giudiziario addetto all’Ufficio Unico Notifiche presso il Tribunale di Avellino a richiesta dell’avv. Maria Teresa Tarsitano ho notificato copia dell’antescritto atto a :
1) SINDACO DEL COMUNE DI ATRIPALDA, dom.to per la carica presso la sede Municipale
2) Comune di Atripalda, in persona del legale rapp.te pro tempore, con sede presso la sede Municipale
Mediante consegna
3) Tuccia Luigi, res.te in Atripalda (AV) alla Via Roma n.81.
Mediante consegna
4) Iannaccone Antonio, res.te in Atripalda (AV) alla Via Tiratore n.54
Mediante consegna
5) Spagnuolo Giuseppe, res.te in Manocalzati alla Via Appia (Circumvallazione)
Mediante consegna
6) Preziosi Antonio, res.te in Atripalda (AV) alla Via Aldo Moro n.48.
Mediante consegna
7) Musto Dimitri, res.te in Atripalda (AV) alla Via Manfredi n.70
Mediante consegna
Ormai siamo alla farsa!! Mi ritengo uomo democratico, ho votato la lista Laurenzano, ma ritengo che le urne siano state chiare ed indiscutibili. Moschella, Pacia e company ora è solo il tempo di lasciar lavorare questa Amministrazione che vi piaccia o meno. Le prime somme si tirano dopo un normale lasso di tempo che permetta di analizzare il lavoro svolto.
Azione politica che si connota per il solito sterile ostruzionismo che ha sempre connotato l’agire di alcuni.
Ma questi soggetti, si chiedono mai quanto costruttiva ed utile alla comunità sia la loro azione???
Non credo, altrimenti non si sarebbero nemmeno candidati!
Queste iniziative sono finalizzate unicamente a creare ulteriore intralcio ad un’azione amministrativa da svolgersi tra mille difficoltà dovute alle impellenti questioni finanziarie.
Siete dei pupazzi nelle mani del vecchio puparo!
Veramente al giorno d’oggi non si accettano più le sconfitte. Le urne sono state chiare, ora ci si appella a tutto. Ma parliamoci chiaro ma il psi scelga da che parte stare. il fatto è che era comodo spagnuolo per il signor pacia visto che se non si metteva nella lista uniti per atripalda non veniva nemmeno eletto. E penso che Iaione deve finire di nascondersi dietro a queste inutili polemiche, forse non gli è andata giu’ qualcosa? Ora credo che sia il tempo di lavorare e di far lavorare questa amministrazione, le elezioni sono finite ora basta. Almeno Laurenzano non si appella a queste inutili ricorsi.
Amici,e compaesani atripaldesi,
uniamoci e tutti insieme, mandiamo a calci nel sedere a sta banda di falliti della politica, mandiamoli al loro paese, visto che loro con ATRIPALDA non cianno a che fare ,oltretutto non votano ad atripalda e non pagano le TASSE, da noi ma che vogliono?????,
ricordiamogli la canzone di alberto sordi….,
MA TANNO’ MANNATO MAI A QUEL PAESEEEEE,
ALLORA MANDIAMOCELI NOI,,,,,,,,