Consiglio comunale rinviato, La Sala: “Decisione scontata, documentazioni non pronte”
Pubblicato in data: 9/10/2012 alle ore:23:10 • Categoria: Lista "Piazza Grande", Politica •Che si fosse trattato di atto formale e -diciamolo pure- di una burocratica ‘furbata’ era apparso chiaro sin da subito. Che senso avrebbe avuto se no una convocazione dell’assise consiliare…. a futura memoria, notificata entro i termini di legge del 30 settembre, ma da tenersi il 16 ottobre, solenne ricorrenza di San Gerardo?
Insomma c’era ancora bisogno di tempo per rendiconti e salvaguardie, in un passaggio consiliare niente affatto scontato e non privo di insidie tecniche e politiche. Fatto sta che la documentazione non era pronta e la formale tempestività della convocazione (magari solo per evitare una diffida prefettizia), celava piuttosto l’imbarazzo per la gestione finanziaria e ‘politica’ del pesante disavanzo annunciato. Una manna, perciò, la proroga al 30 di novembre, che avrebbe suggerito lo slittamento del Consiglio a data tuttora da destinarsi. Nella speranza che, prima del 25 ottobre, quando il Tar si pronuncerà sulle quote rosa, e del 22 novembre (che potrebbe modificare la geografia consiliare) si possa dirimere la vicenda, tutta interna ai Paolo’s friends, del capogruppo: di una lista di uniti… vittoriosa alle urne, ma incapace, ad oggi, di rappresentarsi unitariamente con una voce sola, o almeno con la opzione concordata di un gruppo federato. Un segno di vistosa insufficienza di leadership politica, sulla quale nemmeno i De Mita sono in grado -pare- di esercitare le note funzioni di supplenza. Situazione spinosa, alla quale è collegata la composizione dell’esecutivo e le quote, rosa e non rosa, in seno alla Giunta. Con un sindaco sempre più indeciso a tutto ed incapace di districarsi in questioni più grandi di lui. La stessa dichiarazione di dissesto, che per un momento era sembrata il colpo di grazia da assestare a Laurenzano e ad i suoi alleati vecchi e nuovi (piedìni e pidiellini) si è rivelato un clamoroso autogoal in quanto, presupponendo la bocciatura di un partito -il Pidì- che ha gestito per anni (con Rega prima e Laurenzano poi) la delega al bilancio ed ha avallato in silenzio le trionfalistiche pubblicazioni sindacali ed i numeri al bancolotto, sarebbe ora un boccone indigeribile. Insomma una responsabilità dalla quale neppure Spagnuolo e la sua giunta, pro quota, possono dirsi estranei se la gestione amministrativa e burocratica del settore (revisore compreso) è stata confermata in toto e dovrebbe ora gestire il risanamento di una pesante debitoria, evidentemente in passato trascurata, ignorata o almeno sottovalutata.
Raffaele La Sala
capogruppo consiliare “Piazza Grande”
mitico professò!!!!!!
Il gioco si fa duro. Giggino che ne dice?
Perchè a San Gerardo non si deve fare niente?