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Scuola, lavoratori del liceo De Caprariis in protesta: “Più attenzione dai sindacati”

Pubblicato in data: 16/11/2012 alle ore:11:36 • Categoria: Attualità

liceo-de-caprariis“L’assemblea dei lavoratori del Liceo Scientifico “De Caprariis” (foto) si è riunita il giorno 13 novembre in Aula Magna per confrontarsi sulla condizione di frustrazione e di insostenibile disagio in cui versa e decidere le modalità più idonee a contrastare l’attacco che il Governo e il Parlamento stanno portando avanti contro la Scuola pubblica. La questione delle 24 ore – si legge nella nota dei lavoratori – è soltanto la punta dell’iceberg: al di sotto, c’è una preoccupante visione organica di trasformazioni “dall’alto”, di ciò che Pietro Calamandrei considerava una “Istituzione fondamentale dello Stato”: la scuola pubblica.
Tali trasformazioni passano attraverso i tagli generalizzati ai fondi destinati all’istruzione pubblica (circa 14 miliardi in 3 anni), attraverso il disegno di legge Aprea-Ghizzoni e l’equiparazione, oramai avvenuta, tra scuola pubblica e scuola paritaria. Il combinato di queste azioni, partendo da un impoverimento drastico delle risorse e da una contemporanea “privatizzazione” della Scuola pubblica, genererà una sostanziale e assai pericolosa differenziazione in scuole ricche e povere, a seconda del contesto socio-economico su cui insistono, con la preoccupante conseguenza di allargare, ulteriormente e irrimediabilmente, la forbice della disparità. Ciò cancella la funzione emancipatrice della scuola pubblica: permettere che chiunque possa avere le stesse opportunità di affermazione personale, a prescindere dalla sua condizione economica e sociale.
Oltre a garantire l’istruzione a tutti, la scuola deve essere necessariamente “pubblica”, perché è la sola forma di istruzione, formazione, educazione che garantisca autonomia di pensiero e consapevolezza critica, strumenti unici e imprescindibili per essere veramente uomini liberi. Ci siamo interrogati su quanto sia capillare e subdola, oltre che incostituzionale, l’operazione di totale azzeramento della funzione pubblica del docente, che depaupera le risorse da ciascuno di noi messe in campo con costante dedizione, sacrificio e inventiva (quest’ultima troppo spesso necessaria in una Liceo Scientifico Atripalda V. De Caprariis 1 istituzione che, da sempre, lascia i docenti in balia di se stessi). La domanda sorge spontanea: si vogliono delle “teste non ben fatte”? degli involucri privi di cervello e di capacità di “lettura” del presente? All’assemblea di questa mattina ha partecipato, in veste di osservatore e perché invitato dagli stessi lavoratori, il Dirigente Scolastico, prof. Giovanni Basso che, al termine dell’incontro, ha condiviso molte delle loro istanze e dei loro motivi di disagio e preoccupazione, come altri D.S. stanno facendo in tutta Italia. Egli infatti è convinto che i docenti e il personale ATA rappresentano la base operativa della scuola, indispensabile per farla funzionare.
I lavoratori del “De Caprariis”, riuniti nell’assemblea il giorno 13. 11. 2012, sottolineano le iniziative già intraprese:
· Auto convocazione di un Collegio straordinario.
· formulazione di un documento condiviso
· comunicazione alle famiglie delle ragioni della protesta
· partecipazione ad assemblee provinciali
· adesione al presidio provinciale del 10 novembre
In più, i lavoratori del “De Caprariis” si dichiarano:
· favorevoli ad aderire agli scioperi del 14 o del 24 corrente mese;
· disponibili ad aderire e/o a creare una rete tra i lavoratori delle scuole del territorio, al fine di organizzare eventi che diano visibilità e risonanza alle problematiche della scuola ed ottenere così un consenso sociale generalizzato;
· pronti a promuovere eventuali azioni ( ad esempio, dimissioni da tutte le cariche non legate alla funzione docente) da stabilire in sede di Collegio Docenti.
· contrari alla mortificazione dei lavoratori della scuola, praticata mediante la proroga del rinnovo contrattuale, il blocco degli scatti di anzianità e la cancellazione dell’indennità di vacanza contrattuale;
· contrari alla riforma pensionistica che, oltre a negare i diritti acquisiti di molti lavoratori, impedisce l’ingresso nella scuola di nuove energie, indispensabili a un necessario rinnovamento delle strategie didattiche
· contrari alla esternalizzazione dei servizi di pulizia dei locali scolastici (appalti esterni) con conseguente dimezzamento dell’organico dei collaboratori scolastici, come da bozza originaria della “spending review”.
· contrari al mancato riconoscimento delle indennità di funzioni superiori per il personale amministravo utilizzato in sostituzione del DSGA;
· contrari al ddl 953 ex Aprea, che riforma gli Organi Collegiali, restringendo gli spazi di democrazia e aprendo la strada all’autonomia statutaria di ogni singola scuola, con la conseguente messa in discussione
di un sistema nazionale pubblico dell’istruzione e l’introduzione di soggetti privati capaci di influenzare il Piano dell’Offerta Formativa
· contrari al trasferimento di fondi dalla scuola statale a quella privata, che rischia di compromettere il diritto costituzionale a un’istruzione gratuita e uguale per tutti.
L’Assemblea – prosegue la nota – ci tiene a sottolineare la propria volontà di agire in qualità di “aggregazione” spontanea di lavoratori, oltre e al di fuori delle logiche sindacali o di colore partitico. I lavoratori, inoltre, chiedono alle rappresentanze sindacali presenti di farsi portavoce del loro dissenso e della loro insoddisfazione anche e soprattutto alle organizzazioni sindacali che rappresentano. In questo senso sollecitano le OO.SS. che hanno proclamato questa assemblea a non fermarsi allo stralcio del provvedimento sulle 24 ore e a promuovere azioni di contrasto a tutte le politiche di tagli alla scuola pubblica statale, capaci di imprimere una significativa inversione di tendenza e una nuova valorizzazione del ruolo della scuola e della professionalità dei docenti e di tutti colori che della scuola sono operatori. Esprimono, infine, l’esigenza di un maggiore coinvolgimento da parte delle OO.SS firmatarie dei contratti nazionali nelle fasi preliminari alla contrattazione, in modo da poter esprimere adeguatamente il punto di vista dei lavoratori sul modello di scuola e di rapporto di lavoro proposto.
I lavoratori chiedono, insomma, ai sindacati una maggiore incisività e operatività e di essere maggiormente al servizio dei lavoratori dal momento che è diffusa, tra gli stessi, l’idea di essere talvolta “comparse” in dinamiche che non sono più sindacali ma politiche”.

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