Centro Servizi, La Sala: “Asl o Xenus, aspettiamo atti amministrativi concreti”
Pubblicato in data: 31/1/2013 alle ore:10:17 • Categoria: Lista "Piazza Grande", Politica •Vorrei tornare sulla trattativa in corso (senza apparenti vincoli di procedura e con singolari e mutevoli moratorie) con la Xenus srl, ditta farmaceutica, pare, di avanguardia, che si propone con prestigiose partnership ed autorevoli malleverie, come acquirente del Centro Servizi di Atripalda.
Una storia poco edificante (c’è poco da dire) quella della valorizzazione, alienazione e svendita del Centro di via San Lorenzo: un bene che, nato per essere il fiore all’occhiello della rinascente vocazione imprenditoriale della nostra città, era finito tra i beni cedibili. Una scelta che era parsa necessaria, per quanto ‘dolorosa’, per pareggiare il bilancio e fare cassa (a sostegno delle velleità amministrative di Laurenzano e compagni piedìni). Ma che era svaporata in poco più di un anno -a botte di ribassi automatici per diserzioni d’asta- da 4 milioni e mezzo di euro, alla sempre più fragile linea Maginot dei 2 milioni e 650.000. Un crollo, consumato tra leggerezze e dilettantismi procedurali, che aveva dilapidato le potenzialità di un immobile, improvvisamente divenuto , da risorsa che era, un peso per le ansimanti e sempre più compromesse finanze pubbliche. Chi vuole potrà ripercorrerla questa storia in tutto il suo allucinante pressapochismo, in tutte le sue puerili certezze. Una brutta pagina.
E veniamo a Spagnuolo & friends. Le non richieste manifestazioni di interesse dello scorso luglio di due aziende (la Xenus srl, appunto, e una della grande distribuzione alimentare sannita, subito sparita dalla scena) avevano accelerato il passo di quella che si manifestava sempre più come una inconcludente storia infinita. Pareva che tutto si dovesse chiudere in poche settimane (ed anzi che fosse tutto …già ‘chiuso’). Fino alla formalizzazione di una nuova trattativa diretta (variamente presentata ed interpretata) che tra ritardi e rinvii si è, ad oggi, esaurita senza un nulla di fatto.
Eppure qualcosa, un interesse, un poco più che generico, una qualche volontà di trattativa, diretta, pubblica, privata o come che sia… almeno da parte della Xenus srl si è continuata a manifestare, con segnali non sempre nitidi, volontà non sempre chiare… del tipo… ora noi siamo già più vicini, io vorrei, non vorrei, ma se vuoi… E siamo ad ottobre-novembre 2012. Il nuovo avviso si fa, non si fa, si fa ma non dice, si fa e si rinvia. Alla fine… si fa e si rinvia, mentre si materializza nei termini (i primi) una nota della Xenus che all’apertura della busta si rivela assai poco risolutiva (tra lo scherzo e la patacca…). Insomma la manifestazione di un nuovo formale interesse è confermato, solo che manca il quantum, la cifra, gli sghei… a quanto pare perché da più di sei mesi si aspetta dal competente Ministero una autorizzazione che non arriva. (E non è cosa da niente… si tratta di sboccare i fondi, già destinati alla costruzione di una sede aziendale, per impegnarli sull’acquisto di un immobile). Comunque la si metta, non è cosa da poco, immagino anche per il rispetto delle normative urbanistiche ed ambientali previste per aziende farmaceutiche e biotecnologiche, scarichi industriali ed altro, sui quali ho già pubblicamente richiamato l’attenzione in Consiglio Comunale.
Non è finita. Veniamo all’incontro di giovedì 24 gennaio, documentato prima da Il Sabato e poi, attraverso alcune dichiarazioni del sindaco, anche da AtripaldaNews.
Intanto una prima anomalia. Che ci fa l’addetto stampa del gap, il comunicatore alla melassa, il giornalista di antica e sbiadita pratica professionale… se non comunica (sia pure con tutte le cautele del caso) una notizia come questa? Si tratta, o no, di risolvere una questione ormai prossima alla cancrena e risolutiva in tutto o in parte di un annunciato ed incombente predissesto? Insomma non sono gli auguri di Natale e neppure il caffè… amabilmente sorbito con l’ing. Florio… (per il funebre lamento sull’Asl… che insomma o l’uno o l’altro… o no?). Mah! Nisba, nada, niet … si sarà distratto il Ciaramella (o non sarà stato autorizzato… in orario di lavoro). Ma la notizia, per fortuna è arrivata lo stesso… e che notizia… Dunque all’esito dell’incontro si sarebbe registrato (sono dichiarazioni virgolettate del sindaco che sintetizzo dai due resoconti giornalistici citati):
a. “una conferma verbale della volontà di acquisto”;
b. conferma che non si è tradotta in atto amministrativo per l’assenza della Segretaria Generale dr.ssa Curto;
c. L’azienda non ha ancora ottenuto il decreto di finanziamento dal Ministero delle Attività Produttive;
d. la trattativa si concluderà entro una ventina di giorni;
e. Si organizzeranno master a livello internazionale ed è probabile che sarà trasferito anche qualche dipartimento dell’Università di Napoli.
Sarà una grande cosa. La Xenus possiede brevetti relativi alla cura del tumore al midollo osseo. Nel centro si farà formazione, corsi, mentre i malati con questa patologia saranno curati ed assistiti. Questo creerà un impatto sociale eccellente e pure un indotto economico molto importante. Il Cnr di Avellino è già partner nel progetto presentato al Ministero, poi c’è l’Università Bicocca di Milano e la Federico II di Napoli. Quindi c’è un interesse generale anche del mondo universitario (tra l’altro dopo questa riunione stavano per recarsi proprio a Napoli).
Intanto sorvoliamo, per carità di patria, sulle scortesie personali e protocollari (per dire… l’assenza della dott.ssa Curto era nota da almeno due settimane, perciò riferirne come di circostanza imprevista… ed ostativa, non è stato affatto… elegante e trasferisce alla segreteria una responsabilità che non ha; poi il ritardo (breve – si precisa-) del sindaco, che continua a non rispondere a telefono, e quello più corposo del delegato Landi, mentre si sottolinea la trepida attesa degli ospiti romani. Ed aspettiamo pure noi trepidanti “lo scambio epistolare per confermare con atti amministrativi concreti il loro impegno ad acquistare il Centro Servizi”. Certo non aiutano i condizionali e gli avverbi: insomma quel presumibilmente ci dovrebbe essere… non lascia per niente tranquilli sull’auspicato buon esito della vicenda. Mentre attendiamo fiduciosi di leggere, sulla base delle più impegnative norme sulla trasparenza (alle quali anche Atripalda delle cause perse viene vincolata), la corrispondenza e la trattativa… che verrà. Prosit.
Raffaele La Sala – capogruppo consiliare “Piazza Grande”
Non sono un imprenditore ma giovedì scorso passando per parco delle acacie in mezzo a tutto il casino del mercato mi sono chiesto: “Io imprenditore posso mai acquistare un immobile per impiantarci un’attività di ricerca e non poterci assolutamente accedere per via del mercato il gioved’ mattina?” Chi acquisterà il centro servizi pretenderà che il mercato venga spostato da qualche altra parte a meno che non impianta attività che dal mercato possono trarre beneficio. Ma non credo che un’azienda farmaceutica possa trarre beneficio dall’accerchiamento del mercato.
Poi volevo fare altre osservazioni a proposito del Centro Servizi. Chi lo ha progettato:
1) Il pavimento non è adatto per ospitare uffici perchè si tratta di un pavimento “normale” poco adatto a far transitare cavi e simili. Andava pensato un pavimento appoggiato sopra un telaio come normalmente si fa negli edifici adibiti ad ufficio per facilitare il passaggio di cavi.
2) Gli ambienti sono troppo alti, per riscaldarli ci vuole la mano del Padreterno.
3) Quando si accendono o i riscaldamenti o l’impianto di condizionamento lo si fa per tutto l’edificio. Se non lo si occupa totalmente servirebbe un sistema per escludere almeno alcuni piani dal riscaldamento/condizionamento.