Stato dei beni culturali e storici cittadini, nota di Sel Atripalda: “Sulla cultura non si specula”
Pubblicato in data: 10/11/2013 alle ore:12:38 • Categoria: Politica, Sinistra Ecologia e Libertà •Con rammarico e disappunto ci capita spesso di constatare che ad Atripalda la cultura e tutte le sue possibili declinazioni somiglino piuttosto ad una tomba vuota in cui la vecchia e nobile architettura parla di gloriosi ricordi storici e culturali da valorizzare, ma, ahinoi, ospita al proprio interno un vuoto languido.
Di tanto in tanto, con effetto rimbalzo l’amministrazione ci contenta ostentando qualche trofeo come fosse un lingotto d’oro oramai messo a patrimonio della collettività, e non già un capitale da tesaurizzare e far prosperare attraverso una benché minima oculata strategia che guardi in avanti.
Senza una strategia per il futuro, ad esempio, l’acquisizione delle quote di proprietà di palazzo Caracciolo si risolverà solo in un onere pesantissimo per le già esauste casse del comune .
E può annoverarsi tra le corrette strategie la “scoperta” della Tomba a camera che tutti sanno dov’è? O più realisticamente si è trattato di una trovata pubblicitaria utile solo per riempire le pagine dei giornali e provare a dare un po’ di visibilità ad un’amministrazione immobile e incapace?
Cingersi il capo con corone d’alloro non allevia l’amarezza e lo sconforto di una platea trasversale di atripaldesi che nel frattempo è costretta a brulicare, volente o nolente, intorno alle spoglie oramai obbrobriose del cine – teatro Ideal, o ad accontentarsi di godere della imponente mole della Dogana dei Grani solo come sfondo delle proprie passeggiate in piazza .
Qual è il destino di questo nostro patrimonio?
Quale oscura mano impedisce che si dia seguito ad un progetto, già approvato, di riqualificazione del cinema Ideal? Sarà l’imperscrutabile disegno del Fato? O, piuttosto, solo meschini particolarismi che calpestano i diritti di una comunità civile!
E perché non si rivede l’obsoleta convenzione d’uso con la Soprintendenza per riscoprire la vocazione civile della Dogana dei Grani e restituire finalmente ad un uso pubblico l’atrio interno del monumento che è il naturale prolungamento coperto di Piazza Umberto Primo? Si tratta di un cammino non semplice che però già è stato in parte percorso nel recente passato e che ha il pregio di emancipare le scelte locali dall’arroganza dei carrozzoni politici che continuano a gestire i finanziamenti come cosa propria.
Con una amministrazione così debole e screditata, la Soprintendenza appare padrona incontrastata del campo con la sua burocrazia ottocentesca che pretende di essere la sola a decidere cosa è bene e cosa è male per i beni storici e culturali del nostro paese, ma continua a dare cattiva prova di se in ogni sua manifestazione. Si va dal drammatico sottoutilizzo della Dogana con l’allestimento di poche mostre che definire scarsamente significative è gentile, alla gravissima, vergognosa e colpevole vicenda del parco archeologico.
I cittadini devono pretendere che la cultura diventi il fulcro della rinascita di Atripalda !
Anche in frangenti di crisi economica come questi che viviamo, si possono dare segnali positivi, confrontarsi con le proposte e le istanze che provengono dal basso, magari immaginando un’amministrazione comunale che dialoghi con più umiltà con tutte le forze sociali e politiche presenti sul territorio e che converga finalmente con vigore e convinzione su cultura, socialità e aggregazione.
SEL di Atripalda
A SEL propongo di fare un referendum consultivo sulla restituzione della DOGANA DEI GRANI al COMUNE ad uso dei cittadini. Solo così questa diatriba potrà finire. Io sono pronto e come me chissà quanti.
mi sbaglio o nella precedente amministrazione l’ass al ramo apparteneva alla vostra forza politica, eppure mi pare che di tutte le cose che citate non sia stato capace di realizzarne una! è bello fare politica o forse solo demagogia cosi’.
Se la proposta di SEL è quella di fare attraversare la Dogana per il semplice passeggio degli atripaldesi, stiamo messi bene….
Mani oscure, disegni del fato….uno può anche essere d’accordo con voi sui concetti, ma questo modo di fare politica è diventato talmente noioso e obsoleto che crollano anche i concetti ………. Quando scrivete i comunicati sembrate una puntata di mistero….