Tomba a camera di via Tufara, c’è il progetto di valorizzazione da 240mila euro. Il delegato Barbarisi: “dovevamo accertare prima l’esistenza. Dopo valuteremo un eventuale recupero in loco o il rimontaggio in altro sito”. Fotoservizio
Pubblicato in data: 20/11/2013 alle ore:10:45 • Categoria: Attualità, Comune •Tomba a camera di via Tufara, ieri sera presentazione dei risultati delle indagini ricognitive effettuate dallo studio di professionisti incaricato dall’Amministrazione Spagnuolo.
Nell’antico salone ristrutturato dell’Arciconfraternita dell’Immacolata in piazza Di Donato l’ingegnere ed il geologo della società “Istemi” hanno proceduto ad illustrare le risultanze delle indagini ricognitive effettuate nel mese di agosto per la localizzazione dell’antica tomba di epoca romana.
All’incontro presenti il sindaco Paolo Spagnuolo, il dirigente della Soprintendenza ai Beni archeologici, dottoressa Maria Fariello, don Enzo De Stefano, gli amministratori Mimmo Landi e Concetta Tomasetti, il presidente della Pro Loco Lello Labate, l’architetto Raffaele Troncone, il capogruppo Lello La Sala, il dirigente Carmine Capozzi e la pianista Antonella De Vinco.
Con il delegato alla Cultura, Lello Barbarisi, ad illustrare il progetto di recupero e valorizzazione della stessa proposto dal Comune per il finanziamento sulla misura 1.9 il delegato al Marketing territoriale Flavio Pascarosa ed il professor Santino Barile, già presidente dell’Ept.
“Stasera presentiamo attraverso la relazione di chi ha operato le indagini condotte in via Tufara con il metodo georadar e geoelettrico – ha così introdotto i lavori il delegato Raffaele Barbarisi -. C’era la necessità di verificare se questo monumento esistesse ancora. Nel ’54 ’55 è stato l’ultima volta che si è visto questo monumento funebre. Per la tomba a camera abbiamo proposto come Comune la richiesta di finanziamento con un progetto di recupero e valorizzazione. La proposta presentata alla Regione Campania prevede innanzitutto l’escavo dell’ipogeo per una migliore e più attenta valutazione dello stato di fatto e di conservazione. Solo dopo valuteremo insieme agli esperti un eventuale recupero in loco o lo smontaggio e rimontaggio in altro sito. Ma se non avessimo prima accertato la esistenza del manufatto, che in tanti, anche tra gli studiosi del settore, davano per sotterrato dalle fondazioni del vicino fabbricato oppure distrutto nel corso dei lavori di urbanizzazione dell’intera area di via Tufara, non avremmo mai potuto mettere su alcun progetto di recupero“.
Le indagini georadar e geolettriche condotte in via Tufara infatti hanno consentito di individuare l’antica Tomba a Camera. ll reperto archeologico è collocato nell’area sottostante la parte destra della strada a circa 10 metri di profondità. La sommità della tomba è invece stimata intorno ai 6 metri sotto terra. Un monumento composto da una camera di tipo ipogea con un letto funerario costituti da un monoblocco di pietra con uno scalino ed un cuscino su cui era adagiata la testa del defunto. E’ in atto una discussione sulla sua cronologia. Ad illustrare le risultanze del monitoraggio la società “Istemi”, un team di ingegneri e geologi che si occupa di diagnostica, controlli e monitoraggi del sottosuolo e che ha operato la campagna d’indagini di archeologia preventiva in via Tufara. “Ringrazio gli amministratori che hanno condiviso con noi le nottate. Possiamo dirla di averlo individuata, abbiamo le misure, le quote e la memoria storica – hanno spiegato gli esperti ricercatori -. Il risultato si può dire essere ottenuto, ora tocca agli Enti il compito di riaprire un interesse sull’antica Civita di Atripalda“.
Sul progetto presentato a finanziamento, il delegato al Marketing territoriale, Flavio Pascarosa appare fiducioso: “Un mix tra eventi archeologici e culturali come Giullarte. Abbiamo buone probabilità che possa essere finanziato“.
L’ex presidente dell’Ept Santino Barile, ha invece illustrato nei dettagli il progetto che è stato presentato dal Comune di Atripalda alla Regione Campania e che si allaccia alla riproposizione di Giullarte, il Festival internazionale di artisti di strada. Titolo del progetto: “Archeotesori della Civita – La tomba ipogea di Abellinum“. Si tratta di un progetto di valorizzazione integrato a matrice turistica presentato sulla misura 1.9 di Por Campania Fers 2007-2013. I fondi richiesti ammontano a 240mila euro. Fissato anche il peridio di realizzo: dal 9 giugno al 7 settembre 2014. Fondamentale l’apporto della Soprintendenza e la collaborazione della Pro Loco. Un progetto a 360° che prevede oltre ai lavori di scavo e ricerca per portare alla luce la tomba a camera, lavori di traslazione del monumento, convegno e concerti di musica, visite guidate ai beni culturali della città, passeggiate turistiche alla scoperta del centro storico, stand della tipicità enogastronomiche, percorsi e degustazioni “Arti e Sapori”, visita alla scoperta delle botteghe di antichi mestieri, eventi sportivi in collaborazione con il Coni e lo svolgimento della 18° edizione di Giullarte, che rappresenterà l’evento conclusivo. “C’è un filone di finanziamenti da poter utilizzare – ha affermato il dottor Santino Barile, curatore dell’idea progettuale -. Speriamo che il progetto, che contiene dei tratti di assoluta novità, vada in porto. Finora la Regione Campania è stata un po’ matrigna con la città di Atripalda come è accaduto per il progetto di valorizzazione della Dogana dei Grani“.
Da quello che si evince il polpettone è sostanzioso, ben 240.000 €. A questo punto, visto la scesa in campo dei soliti noti ” senza titolo”, è curioso sapere quante polpette verranno distribuite e il loro importo . All’assessore Barbarisi una domanda: quanti tecnici hanno partecipato all’indagine GEOELETTRICA e quanto è costata o costerà , visto che non risulta alcun mandato di pagamento.
ringrazio Atripaldanews per il puntuale reportage (completo di foto), che ci permette di maturare una personale valutazione. La mia, per esempio, è illuminata dalle foto soprattutto quella in cui si vedono i partecipanti. Si tratta di tecnici che prestano la loro disponibilità, come ha sottolineato Barbarisi, nell’interesse della memoria storica e del recuperi di importanti reperti storico-architettonici.
Mi fa piacere scoprire che mi sbagliavo, meno male che è arrivato Barbarisi al comune, altrimenti il tesoro che abbiamo seppellito sarebbe andato irrimediabilmente perso.
Bravo
Bene
…e mi raccomando, iniziate subito i lavori e affrettatevi (insieme alla sovrintendenza) a gratificare i tecnici che stanno “facendo le nottate” per recuperare la memoria.
Tutto dà ad intendere che sono stati ripristinati con Nusco gli ” INCONTRI RAVVICINATI DI UN CERTO TIPO”
Se la notizia è riportata in modo corretto, e non vi è ragione di dubitarne, sembra che il delegato se l’abbia cantata e suonata pro domo sua. Ma scusate l’interlocutore principale che fine ha fatto e soprattutto cosa ne pensa? Mi riferisco alla Sopraintendenza che conosce bene la situazione ed è in possesso di una documentazione più corposa dei risultati, ben pagati, restituiti dalla ditta esecutrice dello scandaglio. Non si capisce il ruolo di Santino Barile che con l’ex titolo di presidente dell’EPT ormai ci convive. Spiace, perché dalle foto tra la “folla” s’intravede qualche professore che poteva certamente dare un contributo interessante e che invece è stato relegato, da Barbarisi, a far tappezzeria.
I miei complimenti al delegato Barbarisi che nonostante i disastri fatti al patrimonio artistico della Ns città sta cercando di riaprite una luce e forse dovremo un po’ tutti interessarci alla Ns città non solo criticarla perché è troppo facile da dietro un computer mettiamoci tutti in discussione