Pallavolo, i giocatori non si allenano e procedono alla messa in mora della società. Sabato si rischia la sconfitta a tavolino
Pubblicato in data: 28/11/2013 alle ore:06:00 • Categoria: Pallavolo, Pallavolo Atripalda, Sport •I giocatori non si allenano e procedono alla messa in mora della società. Precipita la crisi della Sidigas Hs Pallavolo Avellino Atripalda dopo che l’ennesimo ultimatum, dato da giocatori e staff tecnico e finalizzato ad ottenere il pagamento delle mensilità pregresse, è caduto nel vuoto.
Ieri era attesa la ripresa degli allenamenti da parte della squadra biancoverde al PalaDelMauro in vista della gara casalinga di sabato sera. L’incontro in anticipo nella settima giornata d’andata, fissato per le ore 19, vedrà al Palazzetto l’arrivo di B-Chem Potenza Picena.
Ma i giocatori hanno deciso compatti di non allenarsi. Ed in mancanza di una svolta non più prorogabile, sabato sera la gara contro Potenza Picena non si giocherà.
C’è stato un confronto tra coach e tesserati all’interno dello spogliatoio per fare il punto della situazione e valutare cosa fare. Poi la decisione comune di procedere alla messa in mora della società.
Nelle lettere che sono state consegnate nelle mani del ds Clemente Pesa e destinate ai dirigenti dimissionari della “Ssd Pallavolo Atripalda Srl” si intima alla società debitrice di pagare le mensilità pregresse ai giocatori-creditori. Una situazione mai successa prima nella storia della Lega A maschile di volley ad appena un mese e mezzo dall’avvio di campionato. Un primo avvertimento con scadenza di pochi giorni. Una diffida nei fatti ad adempiere agli obblighi contrattuali.
Adesso la società ha un periodo molto ristretto, da cinque ad un massimo di quindici giorni a secondo della messa in mora sottoscritta dal giocatore, nel procedere al pagamento delle mensilità altrimenti i contratti si riterranno rescissi. Risolti d’un colpo con gli atleti liberi di poter andare via. I primi addii tra oggi e domani dovrebbero essere quelli di Aprea, Cortina e Valsecchi, i tre titolari che domenica scorsa si erano dichiarati indisponibili a giocare nella gara contro Matera, scioperando nei fatti contro il mancato pagamento degli stipendi.
Dopo la messa in mora, se i debiti non verranno onorati, si procederà per vie legali. Si rischia così di lasciare una scatola vuota anche a chi come la Sidigas, che attraverso il suo patron De Cesare, ha può volte manifestato l’intenzione di voler rilevare il club sportivo per salvare il volley irpino dal fallimento.
I giocatori con le messe in mora hanno voluto tutelarsi, mettendo nero su bianco per non inciampare in possibili contestazioni d’inosservanza delle clausole contrattuali. Ora si aspettano i prossimi giorni. Ma il campionato, se non interverranno fatti nuovi per superare la profonda crisi economica-finanziaria, appare compromesso già a partire da sabato sera quando si arriverebbe alla prima sconfitta a tavolino.
E così due settimane di intense trattative tra Sidigas e dirigenza dimissionaria non sono bastate per arrivare alla fumata bianca. Nessun passo avanti, anzi la trattativa è in stand by. Le posizioni tra il patron di Sidigas Gianandrea De Cesare ed il presidente dimissionario Antonio Guerrera restano distanti. Neanche la mediazione svolta dai primi cittadini di Avellino ed Atripalda è riuscita a far trovare un accordo che accontenti le parti. Da qui lo stallo nelle trattative anche alla luce della nota diffusa dai dirigenti con la quale hanno tenuto a precisare di non aver mai avanzato richieste economiche alla Sidigas, chiedendo solo la copertura dei costi dell’intera stagione agonistica 2013/14.
che peccato,per colpa di quattro dirigenti incapaci.
Ma pure il direttore sportivo ha messo un mora la società ?????
Sicuramente regnano problemi politici dietro quelli economici… ma diciamolo chiaramente: in Irpinia la pallavolo non ha mai attecchito come il calcio o il basket.
Sono un giornalista della testata Il Messaggero red.Abruzzo e seguo la Sieco Service Ortona e sto rivivendo la stessa situazione che precipitò Pineto dall’A1 alla scomparsa tre anni orsono. Cessione del ramo d’azienda, subentro. Parole vuote di contenuti e difatti tecnico e giocatori sono in mezzo alla strada. Dispiace vedere una piazza come quella campana passare in meno di un anno dal trionfare in Coppa Italia alla annunciata (speriamo sempre in un miracolo…) fine. E la domanda, come direbbe Marzullo, sorge spontanea: “possibile che in estate si sia portato avanti il discorso sapendo già degli enormi problemi che di lì a poco sarebbero usciti ?”. A coach Michele Totire che mi onoro di conoscere e a tutti i giocatori un grande in bocca al lupo. Ne hanno davvero bisogno.
Luciano Ippoliti
Il Messaggero Abruzzo Sport