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Addio a Mario Lodi, il maestro amico dei bambini

Pubblicato in data: 7/3/2014 alle ore:20:30 • Categoria: Cronaca

lodi_marioSe ne è andato nel silenzio assordante dei media il maestro Mario Lodi. Un vero maestro di scuola, di quelli che fanno dell’ insegnamento una passione, un’arte, una lunga ragione di vita . Sui suoi libri si sono formate generazioni di docenti, i suoi racconti hanno affascinato intere generazioni di scolari. Ho incontrato il maestro Lodi negli anni settanta, attraverso la lettura del suo splendido libro “Il paese sbagliato.” Giovanissima insegnante, come lui racconta in un suo diario, anche io fui mandata “allo sbaraglio” in un paesino dell’alta Irpinia, lo elessi da subito come mio modello, secondo solo a don Milani, di cui ero fresca di letture. Col tempo ho scoperto che i due si conoscevano, collaboravano per una scuola migliore nelle rispettive esperienze scolastiche quotidiane. Ambedue rivoluzionari per quel tempo, forse don Milani fece più scalpore essendo un prete, ma come non poteva esserlo se la sua stella polare era il Vangelo di Gesù Cristo? Le incantevoli storie di Cipì, della foglia Bandiera e tante altre ancora hanno aiutato i bambini a crescere col sostegno dell’immaginazione. Ho sperimentato personalmente in classe che il momento più bello per una scolaresca è quando dici: bambini è l’ora della Narrativa. Mai manine più leste afferrano il libro sotto al banco, già aperto, pronti per sognare. Sì, perché talune storie incantevoli li portano nella dimensione del sogno. L’esperienza di Lodi nel momento più drammatico della vita italiana è illuminante, lui ha immaginato una scuola nuova, vera, viva, in un paese devastato dalla guerra, dagli orrori del fascismo e del nazismo, dove negli occhi dei bambini si leggevano paura, dolore, povertà. Eppure nella sua scuola si respirava un’aria di libertà, si imparava stando insieme, ciascuno col suo contributo, si cresceva con la consapevolezza di essere uguali nei diritti, diversi solo nella fantasia, le paure cadevano, i dolori si dimenticavano. L’Italia era una giovane democrazia, c’era un clima generale di euforia, generata dalla pace e dalle speranze degli italiani di ricostruire una nazione forte, libera e sicura; tuttavia non mancavano vecchie spinte autoritarie di chiusura. L’analfabetismo degli adulti era a livelli drammatici e nella scuola si riproponevano i soliti criteri selettivi e classisti. Da lì poi scaturirà il coraggioso atto di accusa della “Lettera a una professoressa” di don Lorenzo Milani. Le parole di una delle ultime interviste di Lodi sembrano scritte oggi, calzano perfettamente ai tempi che stiamo vivendo: “C’è stata la diffusione capillare della Tv, proliferata in modo selvaggio senza un codice etico.E c’è stata la crisi di un sistema politico degenerato. A livello internazionale sono caduti muri e miti, con le relative ripercussioni politiche.Eppure io noto analogie fra il momento del dopoguerra e quello di oggi.
Come allora, anche oggi c’è bisogno di ricostruire moralmente una società, recuperando i valori abbandonati. La scuola non può estraniarsi da questo processo, i docenti più sensibili possono introdurre nella scuola il senso della partecipazione e della socialità. A scuola i bambini possono imparare a vivere ogni giorno da cittadini liberi e responsabili.Alla filosofia del consumismo e dell’arrivismo noi possiamo contrapporre la collaborazione, la cooperazione, la solidarietà, la non violenza … in un clima ottimale nel quale i bambini sentiranno se stessi protagonisti, gli altri come amici e la diversità come arricchimento.”La scuola di oggi è profondamente cambiata, molto attenta a tutte le problematiche infantili, oggi il bambino è al centro dell’azione educativa; gli sforzi dei docenti, in linea con quanto Lodi auspicava, nonostante le varie riforme e i danni provocati da tanti ministri, che di corsa hanno attraversato gli ultimi decenni, vanno nella direzione di mirare sempre al faro delle mete finali: promuovere dei cittadini responsabili, consapevoli, coltivare delle menti libere e affinare il più possibile un personale pensiero critico. Mi sento di ringraziare Mario Lodi per il bene che ha fatto alla scuola di questo nostro paese, al bene che ha fatto al paese intero con le sue opere e con i suoi insegnamenti. Ha saputo piegarsi sulle esigenze dei piccoli con rara dolcezza, perizia e sensibilità. Aveva una parola per tutti, rispondeva a quanti gli scrivevano, in passato abbiamo pubblicato sue lettere di risposta anche ad alcuni dei nostri alunni, dalle colonne del giornale d’Istituto.Ancora proporrò ai miei alunni la lettura delle avventure di Cipì, passero eroico, coraggioso e intraprendente, mi sembra il modo più consono di ricordarlo e di tenere viva la sua testimonianza.


Tina Zirpoli
docente scuola primaria

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3 risposte a “Addio a Mario Lodi, il maestro amico dei bambini”

  1. ritmo tribale ha detto:

    grazie per il ricordo! un grande maestro

  2. MARTINA ha detto:

    GRAZIE “GRANDE” MAESTRO:- mi sembra una “pagina” del Libro Cuore

  3. Francesco ha detto:

    Ho letto con piacere questo articolo . Complimenti sinceri alla docente Tina Zirpoli.

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