Housing sociale, ora due gli scogli per il Comune: sei mesi per iniziare i lavori e individuare il soggetto privato attuatore
Pubblicato in data: 11/2/2015 alle ore:12:30 • Categoria: Attualità, Comune •Sei mesi di tempo per iniziare i lavori di housing sociale e per l’individuazione del soggetto privato attuatore del progetto. Sono questi i due scogli che ora il Comune di Atripalda dovrà dimostrare di saper superare se vuole ridisegnare il volto di contrada Alvanite.
E’ quanto deciso lunedì mattina a Napoli con il via libera dalla Regione Campania al Progetto “Alvanite Quartiere laboratorio”. Un progetto da 8 milioni e 522 mila euro che punta alla ristrutturazione urbana, nuove costruzioni per 72 nuovi alloggi, rivitalizzazione sociale e riqualificazione degli spazi esterni della contrada composta da prefabbricati pesanti realizzati nel post sisma.
Con i fondi stanziati da Palazzo Santa Lucia l’ente municipale potrà realizzare 72 nuovi alloggi: 28 alloggi Ers (Edilizia residenziale sociale), 24 alloggi Erp (edilizia residenziale popolare) e 20 alloggi convenzionati da destinare ai privati che godono dei requisiti, in un mix tra pubblico e privato.
Oltre alle residenze è previsto un sistema di servizi: un alloggio sarà destinato per un laboratorio formativo ambientale denominato Ecolab; un ambiente sarà destinato alla Banca del Tempo, uno spazio sarà destinato inoltre per lo svolgimento delle attività del Comitato di quartiere, una ludoteca, un gruppo appartamento per anziani, una casa famiglia e quattro locali per attività commerciali ed artigianali. Le opere di urbanizzazione invece prevedono realizzazione di area a verde, percorsi pedonali, parcheggi residenziali per un tutale di 3500 mq. Gli 8 milioni e 522 mila euro sono così ripartiti: 3milioni e 382mila euro sono contributi in conto capitale da parte del ministero delle Infrastrutture e della Regione Campania; contributo in conto interesse per 1 milione e 367mila euro; un finanziamento del Comune per 450mila euro ed infine ai privati o soggetto attuatore per 3 milioni e 200mila euro. E proprio questo è il passaggio più cruciale e delicato perché nel caso in cui l’ente comunale non riuscisse ad individuare per tempo il soggetto o più soggetti privati attuatori dell’intervento, una cooperativa o una società, Atripalda perderebbe di fatto tutto il finanziamento.
Incasso l’ok regionale, si procederà a breve alla stesura del bando per l’individuazione del soggetto attuatore sperando che non vada perciò deserto. I lavori dovranno per forza iniziare entro 180 giorni dalla firma della convenzione, avvenuta lunedì.
A sottoscrivere la convenzione regionale a Napoli per il Comune di Atripalda è stato il responsabile del procedimento, l’ingegnere dell’Utc Silvestro Aquino. Con lui il vicesindaco Tuccia e l’architetto Pina Cerchia, progettista
«E’ una notizia ottima che aspettavamo dal 2010 – commenta soddisfatto il vicesindaco con delega all’Urbanistica Luigi Tuccia –. Se riusciremo a trovare il partener privato e quindi il progetto potrà essere realizzato non sarà soltanto una riqualificazione urbanistica ed edilizia del quartiere, ma soprattutto una svolta sociale per il quartiere e la città, con la realizzazione di punti di aggregazione. Quindi un duplice ruolo. Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito a vario titolo affinché il progetto andasse avanti, dall’amministrazione Laurenzano a quella attuale. Ringrazio il sindaco per la fiducia accordatami nel proseguire questo percorso, tutto lo staff ed in particolare l’Utc e l’architetto Cerchia. Un ringraziamento fine va anche al consigliere regionale Rosetta D’Amelio che ci ha dato una mano concreta nel riattivare il progetto nel suo momento di stop».
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