Scandalo al Comune, uno dei quattro impiegati restituisce la somma di 8.580 euro e scrive una lettera. Domani gli interrogatori in Questura
Pubblicato in data: 18/2/2015 alle ore:12:00 • Categoria: Comune, Cronaca •Al via la restituzione delle somme indebitamente percepite. In attesa degli interrogati di domani mattina dei quattro dipendenti accusati di aver gonfiato a dismisura la voce “indennità chilometriche” delle proprie buste paga per tranne indebiti vantaggi, uno dei quattro ha versato ieri presso la tesoreria del Comune la somma di 8.580 euro come sorta capitale legata ad una quindicina di buste paga manomesse. Con il suo legale, l’avvocato Alfonso Maria Chieffo, ha effettuato i conteggi delle somme percepite illegittimamente dal 2013, procedendo così ad effettuare un bonifico a fare di Palazzo di città prima dell’avvio del procedimento disciplinare.
Ad accompagnare la restituzione una lettera protocollata al Comune nella quale chiede all’ente di procedere al calcolo degli interessi. E sempre ieri l’avvocato Chieffo, difensore di tre dei quattro, ha presentato riesame per uno dei suoi assistiti.
Ieri intanto la Squadra Mobile si è nuovamente recata al Comune alla ricerca di ulteriori riscontri nella documentazione contabile. L’ipotesi investigativa, su cui si lavora, è che i quattro avrebbero utilizzato le indennità chilometriche, percepite indebitamente, per “pagarsi” la cessione del quinto dello stipendio e anche di più. Uno stratagemma studiato e collaudato nel tempo che, attraverso delle poste di giro, faceva in modo che l’importo netto che emergeva dal cedolino della busta paga risultasse sempre lo stesso mentre la voce “indennità chilometriche”, che non è soggetta a tassazione, veniva appositamente gonfiata anche con oltre 500 euro mensili, per poi essere girata a copertura della rata trattenuta ogni mese dallo stipendio per il pagamento del finanziamento. Un espediente che è andato avanti per molti anni visto che l’importo netto della propria busta paga, grazie proprio alla cessione di un quinto, non destava alcun sospetto in quanto era sempre quello spettante in base alla categoria e posizione lavorativa occupata, mentre la voce indennità chilometriche per i quattro cresceva per magia senza balzare agli occhi perché rientrante nel mandato di pagamento unico ed omnia comprensivo di tutto il monte salario e stipendi di Palazzo di città. I quattro, interessati dall’avvio di un procedimento disciplinare, sono stati temporaneamente trasferiti ad altro ufficio.
E domani mattina, a partire dalle ore 9.30 presso gli uffici della Questura di Avellino, i quattro dipendenti comunali, accompagnati dai propri legali, gli avvocati Chieffo e Iacobelli, si dovranno difendere dall’accusa di truffa aggravata in concorso e continuata nel tempo a danno dell’ente pubblico. Due dei quattro, il martedì prima che scattasse il blitz, si erano recati presso la locale stazione dei carabinieri per autodenunciarsi e rilasciare dichiarazioni spontanee. Saranno interrogati dagli agenti della Squadra Mobile, guidata dal dottor Marcello Castello, a cui è stato delegato il compito dalla Procura della Repubblica, con il procedimento affidato al Pubblico ministero Fabio Massimo Del Mauro.
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