Blitz al Comune, il Riesame rigetta l’impugnazione del provvedimento di sequestro documentazione cartacea ed informatica di un indagato. Gli altri 3 depositano memorie difensive. La giunta Spagnuolo nomina l’Ufficio disciplinare ed è pronta a costituirsi parte civile. Parlano sindaco e avvocato Chieffo
Pubblicato in data: 28/2/2015 alle ore:09:00 • Categoria: Comune, Cronaca •Il Riesame rigetta l’impugnazione del provvedimento di sequestro della documentazione cartacea ed informatica ad uno dei quattro dipendenti del Comune di Atripalda accusati di aver gonfiato con finti rimborsi chilometrici le proprie buste paga per pagarsi le rate di prestiti personali. Il presidente della Sezione Penale del Tribunale di Avellino, dottoressa Eva Troiano, ieri mattina ha condannato anche il ricorrente, difeso dall’avvocato Gianfranco Iacobelli, alle spese. Gli altri tre dipendenti, assistiti dal penalista Alfonso Maria Chieffo, sempre ieri, hanno depositato le proprie memorie difensive con cui hanno contestato le modalità di avvio del procedimento disciplinare da parte dell’Ente e quindi non presenzieranno alle date stabilite per la loro audizione dinanzi l’Ufficio disciplinare comunale. «Stamattina (ieri ndr.) abbiamo depositato le memorie difensive – spiega l’avvocato Alfonso Maria Chieffo – avendo deciso di non presenziare alle convocazioni per il giorno 2 e 3 marzo dal momento che si contesta le modalità di avvio del procedimento disciplinare e la sua legittimità. Quanto al Riesame, già il giorno 23 ho provveduto a rinunciare agli atti atteso che la mia richiesta era finalizzata esclusivamente a poter ottenere copia degli atti contenuti nel fascicolo del Pubblico ministero, essendo in questo momento estremamente pregiudizievole per la posizione dei miei assistiti creare un giudicato cautelare negativo».
Il Comune intanto è pronto a costituirsi parte civile contro i quattro dipendenti sospesi dal servizio.
Lo ha deciso ieri pomeriggio la giunta Spagnuolo che ha deliberato anche la costituzione dell’Ufficio disciplinare, che avrebbe dovuto svolgere ad inizio di settimana le audizioni dei quattro indagati. L’ente procederà anche alla nomina di un penalista e di un giuslavorista. «Per avere indicazioni più puntuali e precise come giunta abbiamo ritenuto opportuno – anticipa al nostro giornale il sindaco Paolo Spagnuolo – di procedere alla nomina di un penalista che ci possa seguire in questa fase d’indagine e soprattutto all’esito delle indagini quando il Comune avrà la necessità di costituirsi parte civile».
L’Ufficio disciplinare sarà presieduto dall’ingegnere capo del Settore Lavori pubblici, Silvestro Aquino, e composto dal responsabile del Personale e del Settore Economico Finanziario Paolo De Giuseppe e dal Comandante della Polizia municipale, nonché responsabile del Settore Tributi, dottor Enrico Reppucci. Non sarà quindi il segretario comunale, dottoressa Clara Curto, a presiedere l’organo disciplinare perché incompatibile con la funzione di responsabile Anticorruzione. L’Ufficio è pronto ad avvalersi del supporto nei prossimi giorni di un giuslavorista per seguire le fasi inerenti al procedimento disciplinare nei confronti dei dipendenti. L’avvocato penalista sarà scelto invece dal sindaco e nominato con decreto sindacale nei prossimi giorni. «Quando sarà il momento è ovvio che ci costituiremo parte civile – conclude il primo cittadino – anche perché bisogna considerare i danni che l’ente ha ricevuto, che non riguardano soltanto gli ammanchi che sono stati indebitamente percepiti ed in via di accertamento, ma riguarda anche un danno di immagine e di credibilità ed anche tutte le spese che stiamo sostenendo per poter procedere al pagamento degli stipendi con la nomina del consulente del lavoro e la convenzione stipulata con la società esterna per far funzionare l’ufficio ragioneria. Evidentemente questi sono tutti aggravi di costi che non spetta pagare ai cittadini ma che ricadranno sui quattro dipendenti».
Incompatibilità della dott.ssa Curto, quale responsabile dell’ anticorruzione.
L’ingegnere Aquino,De GIUSEPPE, Reppucci, ma ra fore nu vene NISCIUNO.