“Fuori tempo massimo”, presentato il romanzo di Stefano Iannaccone sulla terra di mezzo dei trentenni. FOTO
Pubblicato in data: 21/12/2015 alle ore:20:38 • Categoria: Cultura •«Una storia che contiene tanto storie all’interno. Un romanzo corale composto da tante storie che si intrecciano tra di loro. Rispetto al primo libro ho avuto un’evoluzione stilistica. Nelle pagine c’è una sorta di scaletta con tanti personaggi che ruotano intorno a Fabio, il protagonista ognuno che vive i problemi della nostra generazione. Una storia che disegna l’ascesa al potere e la caduta di un giovane trentenne. Un ritratto cinico e ironico che delinea al tempo stesso l’innocente inconsapevolezza delle nuovissime generazioni. L’obiettivo era descrivere come tutti noi siamo appassionati dal potere e di raggiungere un obiettivo per poterlo fare proprio». A parlare è il giornalista atripaldese Stefano Iannaccone che ieri sera ha presentato in città il suo secondo romanzo, “Fuori tempo massimo “.
L’incontro si è tenuto presso la chiesa di San Nicola da Tolentino, in via Roma ad Atripalda. A discuterne con l’autore Marco Monetta, Federico Preziosi e l’onorevole atripaldese Valentina Paris. L’appuntamento, promosso dall’Associazione “‘A Potea” e dal Forum dei Giovani di Atripalda, ha visto la lettura di passi del romanzo a cura di Gentil Petrillo e Roberta Antonacci con interventi musicali di Antonio Iannaccone.
Dopo Andrà tutto bene (2011), il giornalista e autore atripaldese ritorna così sulla scena editoriale con un nuovo romanzo.
«Nel libro c’è anche una sensazione un pò frustrante rispetto a propri coetanei realizzati – conclude Stefano Iannaccone -. Ho ceduto ad un aspetto biografico di confrontarsi con il campione coetaneo di turno. Un personaggio controverso e frustrato che non riesce a scegliere e cosa fare. Il libro si compone di tanti personaggi che entrano in conflitto tra di loro. Un conflitto tra personaggi con i loro vizi e difetti. L’ironia è il filo conduttore».
Il romanzo abbraccia anche la tematica della donna ed i problemi della generazione dei trentenni. E proprio sulla donna è la riflessione della deputata Valentina Paris: «A Stefano dico che quando si gioca in casa è sempre più pericoloso, si è più sinceri ma anche più indifesi. Un libro che è la storia di chi si riconosce in quegli anni che erano tutti post qualcosa. Post ideali. Una terra di mezzo che non era stata il mondo come lo era stato prima e ne sapevi dove sarebbe andato in futuro. Un limbo per quelli nati dal 1980. Stasera c’è la volontà di riaccordare quei fili, parlando a questo pezzo di generazione che prova a ricostruirsi una propria identità in un mondo dove tutto si può comprare o dove vali per quello che puoi comprare. Noi siamo quelli nati in una fase in cui tutto quello che si poteva comprare garantiva potere, ma vivevamo una società in cui le condizioni erano peggiori di quelle vissute dai nostri genitori. Un limbo ed una società maschilista in cui una donna sfrutta il proprio corpo per raggiungere il potere. Se si è soli si può arrivare a pensare che andare a letto con uno che ti dice che farai la modella, anche quando sai che non la farai, non è un fatto che scandalizza. Questo accade nella solitudine e nella difficoltà della nostra generazione di costruire la propria consapevolezza. Quello che stasera vogliamo raccontare invece è che quando sei pronto a raggiungere un obiettivo, anche con sacrifici, allora dimostri che si ha consapevolezza di sé rispetto a quello che puoi solo comprare o vendere».
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