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Falò di San Sabino, il Comune diffonde le prescrizioni per l’accensione dei “focaroni”

Pubblicato in data: 7/2/2016 alle ore:13:00 • Categoria: Attualità, Comune

Falò San Sabino febbraio 2015 n3Falò di San Sabino, il Comune diffonde le prescrizioni da rispettare per l’accensione dei “focaroni” in onore del Santo Patrono. In occasione della festività che, come da antichissima tradizione popolare e religiosa prevede per la sera di lunedì 8 febbraio l’accensione dei falò in aree pubbliche e private, il sindaco Paolo Spagnuolo ha emesso un’ordinanza. Dopo le polemiche degli anni passati legati all’inasprimento della normativa sulla combustione di materiali, il primo cittadino fissa le condizioni per l’accensione dei falò. Un vademecum composto da 9 step che ne disciplina l’accensione «aper garantire ogni forma di tutela della sicurezza dei cittadini e dell’ambiente al fine di evitare ogni possibile danno».
Sarà perciò necessario: dotarsi di Licenza rilasciata dal sindaco come previsto dall’articolo 57 Tulps Regio decreto n.773 del 1931; bruciare soltanto legna di essenze arboree naturali non trattate, con esclusione di materiali plastici, pneumatici e simili; effettuare le accensioni  in condizioni di sicurezza tali da non costituire pericolo, danni o molestia alle persone, evitando anche quindi l’immissione di fumi e vapori negli ambienti abitativi; effettuare lo spegnimento laddove per qualsiasi causa, anche naturale, il fuoco accesso dovesse produrre in quantità eccessiva o ristagno dello stesso a livello del suolo; evitare che possa essere fatto uso di torce e gas; accendere lontano da siepi, alberi, fienili, abitazioni, garage, tende, gazebo, ombrelloni e strutture infiammabili; segnalare e opportunamente lasciare libere possibili vie di fuga; avere particolare cura nella bonifica del terreno a termine della combustione ed infine presentare autocertificazione di quanto disposto anche su apposito modello di denuncia disponibile presso il Comando di polizia municipale.
Già da alcuni anni inoltre il Comune ha acquistato sei bracieri per salvare la tradizione, che oltre a garantire una maggiore sicurezza cancelleranno le spese per lo smaltimento dei residui. La legna proviene dai lavori di potatura che si stanno effettuando nell’ambito dell’iniziativa “Inverno in sicurezza”. Le associazioni o i cittadini interessati, al momento della presentazione della domanda di autorizzazione, presso l’ufficio Ambiente, potranno fare richiesta della legna. Stesso discorso anche per  coloro che hanno, nei giorni scorsi, hanno già protocollato la domanda, potranno integrarla richiedendo il quantitativo necessario.
E così l’Amministrazione si è impegnata a trovare una soluzione che semplificasse tutta la procedura di svolgimento dei tradizionali focaroni, a partire dagli adempimenti, fino alla consegna di legna e bracieri da utilizzare per rinverdire la tradizione dell’accensione in onore del Santo Patrono.
Prescrizioni e limitazioni che però con gli anni stanno compromettendo l’esistenza stessa della secolare tradizione, spegnendo gli entusiasmi e la passione degli atripaldesi.
Oltre a quello di piazza Umberto, allestito dai dipendenti comunali, che sarà acceso dal primo cittadino alle ore 19.30, dopo la messa e la benedizione del parroco Don Fabio Mauriello, previsti una decina nei vari quartieri in segno della devozione verso il Santo. Confermati quello in piazza Vittorio Veneto (organizzato dalla Confraternita di Santa Monica), piazza Tempio Maggiore (dinanzi la chiesa madre di Sant’Ippolisto) e quello in piazzetta degli Artisti, a contrada Santissimo quello dell’associazione “A’ Potea”, uno  allestito dall’associazione Alvanite, quello della Misericordia a via Pianodardine, quello della Pro Loco a contrada San Gregorio ed infine quello dei Boy Scout a rampa S.Pasquale.

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