Il Sindaco serra le file della maggioranza in vista dell’ultimo semestre di governo a Palazzo di città. Ecco gli scenari
Pubblicato in data: 4/1/2017 alle ore:11:30 • Categoria: Comune, Politica •Il Sindaco serra le file della maggioranza in vista dell’ultimo semestre di governo a Palazzo di città, prima del voto amministrativo che sarà fissato in primavera.
Dopo gli ultimi episodi in Consiglio comunale, dove l’Amministrazione Spagnuolo su ben due variazioni al Bilancio ha dovuto registrare uno stop per l’assenza del vicesindaco democrat Tuccia, salvo poi recuperare nel giorno dell’antivigilia di Capodanno approvando da sola i due punti mentre l’opposizione compatta abbandonava l’aula attaccando il segretario comunale, il primo cittadino ha deciso di convocare per domani una riunione di maggioranza. Sul tavolo della discussione ci saranno i punti all’ordine del giorno che l’amministrazione ha dovuto rinviare quali il Regolamento Comunale per la disciplina del Commercio sulle Aree Pubbliche che dovrebbe consentire l’avvio dell’iter per il ritorno in centro del mercato del giovedì e il Riconoscimento di debiti fuori Bilancio derivanti da sentenze esecutive. Ma ai consiglieri e assessori Spagnuolo chiederà un contributo fattivo per la stesura del Bilancio di Previsione con proposte e suggerimenti. Mantenere il gruppo unito, una maggioranza ormai risicata nei numeri (9 contro gli 8 delle opposizioni) fino alla scadenza naturale del mandato è soprattutto il suo obiettivo, in modo da poter affrontare senza imprevisti e scossoni la nuova competizione elettorale alla guida di una civica. Spagnuolo in questi mesi, dopo gli strappi dall’Udc prima e da Scelta Civica poi, si è molto avvicinato alle posizioni del sottosegretario beneventano Umberto Del Basso De Caro. Sotto il suo ombrello protettivo, con il sostegno del gruppo consiliare “Uniti per Atripalda” e il supporto dell’associazione “Noi Atripalda” guidata dall’ex assessore Concetta Tomasetti, confida in una ricandidatura che possa coinvolgere anche parte del Pd locale sempre più lacerato e diviso da correnti. Dopo le dimissioni del segretario Gerardo Malavena, il comitato di reggenza del pd (Antonio Iannaccone, Emanuela Auriemma e Costantino Pesca) ha chiesto subito dopo l’estate Primarie di coalizione aperte a tutti coloro:«che vorranno concorrere alla costruzione di un progetto di centrosinistra: il nostro obiettivo è quello di unire tutte le forze e le energie che si ritrovano in quell’orizzonte, anche al di là degli ampi recinti del Partito democratico, in linea con quella idea di apertura e di confronto nell’unità che abbiamo cercato di imprimere nel corso di questi anni, senza riuscirci a causa dei tanti che sino ad oggi hanno preferito anteporre ambizioni e personalismi alla causa comune». Primarie però che ora sembrano sparite dall’agenda politica. I problemi all’Amministrazione potrebbero arrivare proprio dalla componente democrat guidata dal vicesindaco Luigi Tuccia, un gruppo di quattro tra assessori e consiglieri. Tuccia, D’Ameliano doc, forte del successo registrato alle elezioni provinciali come primo eletto nella lista dei democratici a Palazzo Caracciolo, potrebbe essere lo sfidante indesiderato mentre girano anche i nomi di autorevolissimi medici ed esponenti politici locali: l’ex sindaco Aldo Laurenzano o l’ex consigliere provinciale dei Ds Gerardo Piscopo, figlio del compianto ed amato sindaco Mimmo Piscopo. Bisognerà capire poi come si muovono anche i gruppi di Tony Troisi, quello dell’onorevole Valentina Paris e dell’ex deputata e sindaco Alberta De Simone. Il pd potrebbe ritrovare per strada anche un accordo con l’Udc, visto i buoni rapporti tra il presidente del Consiglio regionale Rosetta D’Amelio e il presidente Ciriaco De Mita. Ma lo scudocrociato non ha perso tempo e da mesi ha avviato un tavolo di discussione con altre forze politiche (la Sinistra con Adamo, Piazza Grande, pezzi di Fi e del Pd), per dar vita ad un listone che potrebbe candidare a sindaco il consigliere uscente scudocrociato e già vicesindaco della città Geppino Spagnuolo.
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