Inchiesta buste paga gonfiate al Comune, archiviato il procedimento disciplinare per il quinto indagato già prosciolto in Tribunale
Pubblicato in data: 27/3/2019 alle ore:08:00 • Categoria: Cronaca •Archiviato il procedimento disciplinare nei confronti del quinto dipendente dell’inchiesta buste paga gonfiate scoppiate al Comune di Atripalda e già prosciolto mesi fa dal Tribunale di Avellino con sentenza irrevocabile per prescrizione dei reati in quanto consumati fino all’aprile del 2011.
Ieri mattina, l’Ufficio Competente per i Procedimenti Disciplinari di Palazzo di città, presieduto dalla dottoressa Katia Bocchino, ha disposto l’archiviazione del procedimento disciplinare nei confronti del dipendente, operatore in servizio presso il settore IV- cimiteriale, già assolto a fine novembre scorso dal Giudice del Tribunale di Avellino, dottoressa Sonia Matarazzo, dall’accusa di truffa e falso ideologico.
Il Pubblico Ministero Vincenzo D’Onofrio lo accusava di aver agito in concorso con altri dipendenti comunali abilitati all’inserimento nel sistema Halley delle singole voci stipendiali non dovute fuori base imponibile. Somme inserite all’interno del cedolino sotto la voce rimborso per spese di viaggio, artificio che sarebbe stato utilizzato anche dagli altri quattro dipendenti.
I legali, gli avvocati Gerardo De Vinco e Sabino Rotondi, alla luce della sentenza di proscioglimento, avevano chiesto l’archiviazione definitiva del procedimento amministrativo a carico del dipendente. Nel corso dell’istruttoria i suoi legali inoltre avevano anche depositato memoria difensiva ribadendo la completa estraneità del proprio assistito.
«Rilevato che dalle risultanze emerse – scrive la Commissione nel procedimento di archiviazione – non vi sia luogo a procedere in quanto le retribuzioni effettivamente percepite nel periodo contestato risultano corrispondenti alle mansioni attribuiteLe, senza indebiti rimborsi e le cessioni correttamente operate e versate ». Da qui l’archiviazione senza l’applicazione di alcuna sanzione disciplinare.
E’ fissata invece al 29 aprile l’udienza in Tribunale per altri tre indagati, licenziati dal Comune, che devono difendersi dall’aver posto in essere, in concorso, nel sistema informatico voci stipendiali non dovute in relazione ai livelli retributivi previsti per le qualifiche rivestite, disponendo altresì mandati di pagamento recanti importi maggiorati che venivano inoltrati alla Tesoreria comunale che procedeva all’accredito dello stipendio. Buste paga “lievitate” che venivano utilizzate dagli indagati per accedere a benefici di credito per la cessione del quinto dello stipendio presso alcune società di finanziamento.
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